giovedì 30 dicembre 2010

L'Ecologia al governo: una scelta possibile oltre che necessaria


Certo che osservare il balletto della politica in questo paese è veramente deprimente. È impossibile assistere a qualsivoglia ragionamento che coinvolga progetti ideali, visioni culturali che possano declinare scelte di governo conseguenti. La politica strillata la fa da padrona e sembra una missione impossibile riuscire a bucare il muro di una comunicazione tanto rumorosa quanto improduttiva.
La politica è ormai divenuta solo immagine, persuasione; un ologramma che non ha più la capacità del confronto sulle idee. C'è un dato che più di altri raffigura la stagnazione della condizione presente: si fatica a cogliere le differenze, di idee, di programmi, di proposte tra i diversi attori della politica. La differenza, nel senso più proprio di "diversità", è ricchezza, è l'humus culturale, la visione della società che si vuole costruire.

mercoledì 29 dicembre 2010

Ancora sulle Antenne di Monte Cavo

La Polverini nel Bilancio Regionale dell'anno 2011 approvato il 23 dicembre 2010, ha tolto il finanziamento per la demolizione e trasferimento delle antenne poste sulla vetta di Monte Cavo.
Eravamo giunti molto vicini alla soluzione finale del problema, infatti con la delibera 51 del 18.9.2008, Marrazzo approvò la “... la delocalizzazione dei ripetitori Tv di Rocca di Papa,...” demolendo alcuni tralicci e trasferendone altri a Colle Sterparo (Capranica Prenestina) e Monte Gennaro (Palombara Sabina), finanziando tale intervento.
Purtroppo il 18 gennaio 2009, il governo Berlusconi predispone la mappa di conversione in digitale delle regioni ed in base a questo provvedimento il Lazio entro il 31 dicembre 2009 doveva passare dall'analogico al digitale.

lunedì 27 dicembre 2010

Spigolature di Natale

INCENERITORE 1
La buona notizia in questo magro Natale c'è, il TAR del Lazio, accogliendo il ricorso del Comitato contro l'inceneritore di Albano, ha annullato la seconda VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) approvata a suo tempo da Marrazzo con i poteri straordinari scaduti e privo di analisi adeguate sugli effetti che l'inceneritore avrebbe su "acqua e aria". Addirittura i giudici affermano nella sentenza di «non comprendere su quali basi normative il Presidente della Regione Lazio abbia ritenuto di rilasciare siffatta, atipica, autorizzazione provvisoria». È prevedibile il ricorso al Consiglio di Stato da parte della Polverini e del Consorzio COEMA, la cordata che avrebbe dovuto gestire l'impianto, guidata da Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta e padrone della gestione rifiuti nel Lazio.
Ricordiamo che il progetto prevedeva la realizzazione dell'impianto di incenerimento rifiuti più grande d'Europa, che un "predatore doc" come il re dell'immondizia Cerroni aveva previsto di realizzare con i fondi pubblici destinati alle energie rinnovabili. Ma cosa ha di rinnovabile un inceneritore? Nulla. In un simile impianto infatti sarebbero stati bruciati materiali altamente riciclabili: plastica, carta e legno, compattati in balle di cosiddetto CDR (combustibile derivato dai rifiuti). Per adesso la battaglia è vinta e la strada per gli inCerronitori è in salita. Buon Natale!

INCENERITORE 2
Il Sindaco di Marino Palozzi risponde alle accuse di Onorati, suo diretto sfidante alle prossime elezioni marinesi. Onorati aveva rimproverato Palozzi per il fatto che il Comune di Marino non aveva aderito direttamente al ricorso presentato dal Comitato NO INC di Albano contro la realizzazione dell'inceneritore. Palozzi si giustifica affermando che al ricorso dovevano aderire solo i comuni direttamente interessati e non tutti gli altri. Curiosa affermazione, come se le cancerogene nano polveri fuoriuscite dall'inceneritore avessero distinto con chiarezza i confini dei comuni "direttamente interessati" evitando di spargersi su Marino e i suoi abitanti. Evitare di assumere una chiara presa di posizione, con atti concreti e non solo a parole, su un tema così forte per la comunità dei Castelli Romani come quello dell'inceneritore, non solo non aiuta di certo la battaglia dei cittadini per la sicurezza e la salute, ma evidenzia una posizione ipocrita, allineata alla politica scellerata e pro inceneritore della destra Regionale di Polverini e del Sindaco di Roma Alemanno.

GIORNALINO DEL COMUNE DI ROCCA DI PAPA
È uscito in questi giorni il nuovo numero di "Comune Informa", periodico del Comune di Rocca di Papa. In queste giornate di letizia natalizia il giornale gronda bontà e il Sindaco Boccia può esternare tutta la sua innata predisposizione all'adulazione. Questo numero del "giornalino di giamburrasca" è una via di mezzo tra "Famiglia Cristiana" e la "Pravda". Un'esplosione di fraternità, genuflessioni ai prelati di turno, efficientismo. La campagna elettorale per le elezioni comunali si avvicina e siamo certi che se ne vedranno delle belle sul giornalino del Sindaco di "Boccia" di Papa.

ANTENNE ABUSIVE
Lo scorso 11 dicembre nell'alula consiliare di Rocca di Papa, si è tenuto un Consiglio comunale aperto a cui hanno partecipato Sindaci, Assessori Regionali e Consiglieri regionali bipartisan, sull'annoso problema delle "antenne di Monte Cavo" e del loro mancato spostamento come previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento. Il mancato spostamento si è determinato per il taglio operato dalla Regione dei due milioni di euro previsti per l'allestimento dei siti alternativi. Quello delle antenne di Monte Cavo è un problema noto da tempo infinito e al quale nessuno ha saputo fino ad ora porre soluzione. Tra le dichiarazioni riportate da vari giornali e giornaletti locali ci ha colpito un'affermazione dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Rocca di Papa Alberto Cardinali. Dice Cardinali con un candore che fa quasi tenerezza: "Tutti i circa 120 impianti di trasmissione radiotelevisiva che esistono sul territorio di Rocca di Papa sono abusivi...". Abbiamo strabuzzato gli occhi! Un assessore all’Ambiente dichiara in un consesso istituzionale e alla presenza di mezzo mondo politico regionale che gli impianti sono abusivi! Presumiamo che l’assessore abbia gli elementi per affermare quanto dice e allora viene spontanea l’osservazione: caro Cardinali se gli impianti sono “abusivi” come afferma, perché lei e l’amministrazione di cui fa parte non li fate rimuovere come sarebbe vostro preciso dovere?

sabato 4 dicembre 2010

Maurizio Bocci denuncia: senza fondi il Parco dei Castelli Romani è diventato un ectoplasma

Pubblichiamo un’intervista che Maurizio Bocci ha rilasciato a Gianni Galleri del periodico castellano “il caffè”. Bocci è una persona fortemente impegnata nella difesa del territorio dei Castelli Romani e nella promozione di importanti eventi culturali. Ha collaborato con il Parco dei Castelli Romani negli anni passati insieme al quale ha pubblicato il libro “Lungo i sentieri della nostra storia”. Nell’intervista Maurizio Bocci sottolinea con amarezza e preoccupazione lo stato di inattività e di blocco in cui versa oggi il Parco, che sottintende l’obiettivo vero di far tornare l’Ente di tutela, dopo gli ultimi anni di virtuosa gestione tecnico-politica, nel più oscuro e sterile anonimato.
Pubblichiamo volentieri questo che consideriamo un sincero grido di allarme contro una visione della gestione della cosa pubblica che quando le cose funzionano le zittisce e le affonda, forse perché contrastano senza indugi i poteri forti e la politica che li sostiene che hanno l'obiettivo neanche troppo celato di costruire sempre nuove case a posto dei boschi.

venerdì 3 dicembre 2010

Autostrada Roma - Latina: un disastro sotto tutti i punti di vista

Una colata d'asfalto al posto dell'attuale S.S. Pontina larga "appena" 40 metri (6 corsie), che attraversa un'area naturale protetta come la Riserva Decima-Malafede sventrandone 100 ettari, parte della Riserva del Litorale Romano e altre aree sottoposte a tutela. Corridoio intermodale Roma - Latina, (come siamo bravi nel ricercare definizioni immaginose) così è stata chiamata l'autostrada che dovrebbe in teoria risolvere il problema del traffico pendolare della Pontina. In teoria perché, denuncia il Comitato NO Corridoio: “Ai poveri pendolari, alle 4.000 macchine che si sono aggiunte con l’apertura del centro commerciale di Euroma2, ai dichiarati tre milioni di turisti che andranno a visitare ‘CinecittàWord’ a Castel Romano, si aggiungerà il traffico pesante dei TIR provenienti da nord e sud Italia. Così aumenteranno le file interminabili pagando perfino il pedaggio beffa”.

mercoledì 24 novembre 2010

Italia: storia di un territorio violato


Paolo Berdini, ingegnere esperto in pianificazione urbanistica, collaboratore di diverse testate giornalistiche e progettista incaricato del Piano di Assetto adottato dal Parco Regionale dei Castelli Romani, ha pubblicato per Donzelli editore un interessante saggio dal titolo: “Breve storia dell’abuso edilizio in Italia. Dal ventennio fascista al prossimo futuro”. Una accurata e impietosa analisi dello stupro del territorio iniziato nei primi decenni del novecento e tutt’ora in corso nel nostro Belpaese.
Un libro denso di dati esaustivi che illuminano sulle dimensioni non solo del fenomeno dell’abusivismo ma più in generale sulla (non)gestione del territorio in Italia.

Da questa denuncia emerge la straordinaria incapacità, naturalmente una incapacità voluta, della classe politica di questo paese, di attuare politiche abitative efficaci stabilendo un quadro di normazione giuridica e di legalità democratica certa. Al contrario quello che emerge dall’analisi di Berdini è proprio l’ab-norme, vale a dire l’assenza di regole che sottende alla sottocultura dell’indulgenza e del condono. Afferma in questo senso Paolo Berdini: L'abusivismo poteva essere contenuto e sconfitto. Il suo trionfo non è dunque riconducibile a una predisposizione alla trasgressione del popolo italiano, come si sente dire spesso. E' piuttosto la conseguenza della latitanza delle amministrazioni dello Stato nell'esercizio del proprio ruolo di indirizzo e direzione.

Ben tre sono stati, fino ad oggi, i condoni governativi: nel 1985 il governo Craxi, nel 1994 il primo governo Berlusconi, nel 2003 ancora con Berlusconi. Dal 1948 ad oggi sono stati compiuti 4.600.000 abusi; 74.200 abusi l’anno; 203 abusi al giorno. Questi alcuni tra i dati più significativi che ci danno la ragione del disastro nelle nostre città e nelle nostre campagne, in modo evidente e particolare del centro e del sud.

Un libro che fa arrabbiare, un libro utile come strumento di consapevolezza e come richiamo alle responsabilità della politica che deve trovare finalmente le ragioni e il senso di un compito alto, insomma una politica capace di trasformarsi in PolEtica.

venerdì 19 novembre 2010

Meno tutela più case. Qualcuno la pensa così


La fotografia uno, ripresa da google, mostra i rilievi dell'Artemisio, una lunga catena che dalla via dei laghi (S.S. 217) ad Ovest, giunge fino alla via Tuscolana (S.S. 215) ad Est. Ha orientamento Sud Nord e mostra inequivocabilmente come i boschi vengano letteralmente assediati dal cemento. Una colata che, a differenza di quelle laviche dell'antico Vulcano laziale, invece di scendere risale voracemente a divorare "bosco". In questa foto viene anche riportato, in maniera del tutto indicativa, l’attuale confine del Parco.

Nella fotografia due è riportato, in verde, il confine del Parco. Come si può osservare questo confine segue più o meno la linea di divisione tra le aree abitate ed il bosco. È evidente come nel territorio del Parco sia compresa l’area boscata e non le case. Sempre nella fotografia due abbiamo riportato in rosso una linea che passa lungo tutta la cresta della montagna. Questa linea rossa è l’ipotesi di confine del Parco ventilata dalla destra e che è allo studio della Presidente della Giunta regionale Polverini, dell'assessore regionale all'Ambiente Mattei coadiuvato dal suo “agente” al Parco dei Castelli Romani Orciuoli, il quale nella sua ultima uscita addirittura ha ipotizzato "...eventuali scambi tra aree protette". Ma scambi di cosa? Ma si rende conto Orciuoli di che cosa parla?
Questi signori vogliono riportare i confini del Parco in cresta al Monte Artemisio (le frecce bianche rappresentano la direzione di questo spostamento); cioè vogliono che i boschi vengano sottratti al territorio del Parco. Secondo voi per quale motivo? Perché così, vale a dire fuori dal territorio del Parco, questi boschi possono essere meglio tutelati? Ma cosa pensano questi signori che i cittadini dei Castelli Romani siano proprio così sciocchi? Ci sono alcuni dati agghiaccianti sui boschi di Velletri. Pensate che nel 1990 questo comune aveva una superficie boscata di 2.213 ettari. Nel 2000, dopo 10 anni, questa superficie è ridotta a 754 ettari, vale a dire 1.459 ettari in meno. In termini percentuali una riduzione di oltre il 65%. Non abbiamo a disposizione i dati degli ulteriori 10 anni fino ad oggi ma già questi sono sufficienti per far comprendere l’aberrazione dello “sviluppo” che questi signori predicano. Fino a dove si vuole arrivare? Fino a che il bosco non sarà altro che un ricordo?
Il Consiglio comunale di Velletri si espresse nel 2007 con due mozioni sulla questioni dei confini del parco: quella dell'opposizione di destra (PDL) chiedeva di attestarli sul crinale e amen, quella della maggioranza chiedeva di verificare se si potessero attestare sul crinale, e amen un'altra volta. Insomma in parole povere sono i soldi che governano la politica e non viceversa. E infatti i motivi veri di questo spostamento di confine e sottrazione di territorio protetto fanno presagire scenari inquietanti di devastazione di centinaia e centinaia di ettari di bosco.
Volete vedere lo scenario futuro che ci preparano costoro? Guardate la fotografia tre!

lunedì 15 novembre 2010

Castelli Romani: i pericoli per il futuro

Il futuro per i Castelli Romani non sembra affatto roseo. Tutt'altro. La nostra non è una previsione semplicistica frutto di un pessimismo di maniera, ma scaturisce da una disincantata analisi del contesto.
Sul piano ambientale e della gestione territoriale, i danni prodotti dalla classe politica in questi ultimi decenni sono sotto gli occhi di tutti: urbanizzazione incontrollata e diffusa con conseguente e forte incremento demografico, contrazione delle zone agricole, traffico caotico con incolonnamenti sulle strade consolari e intasamenti permanenti dei centri urbani, preoccupante riduzione di risorse fondamentali quali l'acqua che questa estate ha mostrato tutta la sua evidente problematicità. Queste le emergenze più evidenti. Ci sono poi i "progetti per il futuro" disegnati innanzitutto dai vari Piani Regolatori (PRG) comunali che prevedono incrementi vertiginosi di nuove costruzioni e quindi della popolazione, con tutti gli ulteriori aggravi per una situazione già di per sé drammatica. Diverse sono poi le "minacce" che preludono ad ulteriori trasformazioni del territorio.

giovedì 11 novembre 2010

Ancora una Diffida alla Polverini sui Parchi



Non si placano le polemiche sui Parchi del Lazio. In una nota congiunta diversi consiglieri regionali dei gruppi d'opposizione, dai Verdi a SeL, Radicali, PD e Rifondazione, diffidano la Presidente Polverini e l'Assessore all'Ambiente Mattei sulle modalità attraverso le quali sono stati estromessi in questi giorni alcuni Direttori dei Parchi del Lazio, modalità che presenterebbero gravi elementi di incostituzionalità secondo quanto stabilito da alcune sentenze della "Corte Costituzionale". Pubblichiamo il documento della Diffida integralmente.

lunedì 8 novembre 2010

Difesa del territorio e Difesa del Parco sono sinonimi

Difesa del territorio e Difesa del Parco sono sinonimi. Questo è il concetto importante che dovrebbe essere sempre sottolineato. Il problema non è tanto difendere un'Ente quanto difendere la ragione per la quale quell’Ente è stato istituito. È sufficiente rileggere la prima riga dell’art. 1 della legge istitutiva del Parco dei Castelli Romani: “Allo scopo di tutelare l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali del vulcano laziale dei monti Albani…”. Il Parco dei Castelli Romani, ma più in generale i Parchi, sia a livello nazionale sia a livello regionale, vengono privati dei soldi necessari al minimo funzionamento perché l’obiettivo è proprio non farli funzionare, lasciando campo libero ai sostenitori dello “sviluppo” che significa edificazione del territorio.

venerdì 5 novembre 2010

Storie di bilanci falsi, commissari prestigiatori e sindaci genuflessi

Martedì 26 ottobre l’assemblea dei Sindaci del Parco dei Castelli Romani si è riunita per esprimere l’obbligatorio parere sul bilancio dell’Ente. Un parere che, come dice la legge, è obbligatorio ma non vincolante. In altre parole non produce effetti sull’efficacia o meno del bilancio. Tuttavia ha un notevole significato dal punto di vista politico, esprimendo adesione o meno alle politiche del Parco, scelte dal neocommissario Orciuoli.

giovedì 28 ottobre 2010

Parchi: diffida alla Polverini



Sui Parchi, Verdi, Rifondazione, S.E.L. e Radicali della lista Bonino Pannella si fanno sentire. Attraverso una nota, che pubblichiamo a lato, diffidano la Presidente della giunta Regionale Polverini a procedere alla nomina dei direttori dei Parchi, prima di aver nominato i nuovi Consigli direttivi. Il duo Polverini-Mattei sta infatti, come ormai consuetudine di questa giunta regionale, calpestando le obbligatorie norme di legge, che prevedono che le nomine dei direttori dei Parchi vengano esercitate su una terna di nominativi indicati dal Consiglio direttivo dell'Ente gestore. Due devono essere indicati dai Consiglieri e uno dal Presidente. Attualmente i Parchi come sappiano sono commissariati e la forzatura grave sta proprio nel far indicare la terna non ad un consiglio direttivo democraticamente nominato e plurale ma a un commissario politico che riassume, in una persona, tutto il consiglio direttivo, consiglieri e presidente, ovvero gli interessi delle associazioni ambientaliste ovvero delle associazioni agricole o della presunta minoranza. Un atto politico gravissimo, una prepotenza antidemocratica che ha indotto i consiglieri regionali di Verdi, Rifondazione, S.E.L. e Radicali della lista Bonino Pannella a prendere l'iniziativa per difendere i Parchi e i valori che rappresentano e soprattutto la democrazia. Dopo i tagli del 50% ai bilanci dei Parchi, dopo i commissariamenti politici operati ora l'azzeramento dei direttori, per una prevedibile nomina di stretta appartenenza politica.
Su questa battaglia di democrazia e legalità, il Partito Democratico sceglie di nascondersi in un angolo buio. I segnali sono sempre più evidenti, il PD non ha fatto quanto avrebbe potuto in favore dei Parchi ed anche in questo caso resta ignobilmente muto. Un partito che sembra essere il vero erede della democrazia cristiana, e di quella politica consociativa che antepone i propri interessi a quelli dei cittadini. Come fa un partito di opposizione a restare così in disparte, prostrato dalla propria debolezza politica? L'unico segno di attivismo potrebbe essere un accordo sottobanco a base di democristianità. Sarebbe certo un segno di vitalità ma esclusivamente finalizzato a rafforzare i buoni rapporti tra partiti. Solo così è spiegabile il nascondimento del PD.

venerdì 22 ottobre 2010

Bilancio del Parco dei Castelli Romani: interrogazione dei consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa che segue:

PARCHI. CASTELLI ROMANI, RADICALI: CHIARIMENTI SU BILANCIO

Interrogazione Consiglieri Regionali Berardo e Rossodivita

(DIRE) Roma, 22 ott. - "Le gravi irregolarita' che risulterebbero dall'esame dei criteri con cui e' stato formulato il bilancio 2011 del Parco regionale dei Castelli Romani", hanno indotto i consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella, Giuseppe
Rossodivita e Rocco Berardo, a presentare una nuova interrogazione alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, "per avere piena chiarezza sui criteri di gestione dell'Ente".

martedì 19 ottobre 2010

Comuni virtuosi e valori economici della natura

Lo scorso 8 settembre Picchioverde ha pubblicato un Appello rivolto ai Sindaci dei Castelli Romani nel quale si sollecitava l’adozione di atti amministrativi efficaci per salvaguardare il territorio dopo decenni di una politica di gestione fondata sull’aggressione che tanti e gravi problemi ha prodotto. Chiedevamo fatti concreti e non chiacchiere infarcite da generici impegni, chiedevamo l’approvazione di una delibera di consiglio comunale che sancisse una moratoria dell’edilizia in ogni comune castellano.

lunedì 11 ottobre 2010

Parco dei Castelli Romani: la vera posta in gioco

Sui Parchi si sta giocando una partita decisiva. Intendiamo tornare su questo argomento perché è cruciale. Quando si parla di “Parchi” si parla di Ambiente, di Gestione territoriale, di Risorse naturali, di Biodiversità. Si parla, in ultima analisi, delle uniche istituzioni in grado di fare da contrappeso al massacro dei territori che ha caratterizzato e caratterizza questa “economia dello sviluppo” sbandierata a destra e a manca come la panacea di tutti i mali. Niente di più sbagliato! Niente di più falso!

lunedì 4 ottobre 2010

Mannaia sui Parchi da parte dell’Assessore regionale all’Ambiente Mattei

Come ridurre le aree protette al silenzio per cementificare definitivamente il territorio

In un’intervista del 29 settembre 2010, pubblicata sul quotidiano (ma guarda un po’) “il Giornale”, l’Assessore all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile (sic!) della Regione Lazio, esce dal silenzio e si lancia in una missione impossibile; quella di dimostrare che tagliando del 50% le spese di funzionamento dei Parchi questi ultimi possono funzionare meglio. Curiosa teoria! Non solo non vengono previsti finanziamenti per la salvaguardia e la promozione del territorio, ma non vengono neanche fornite risorse sufficienti per pagare le spese di funzionamento (benzina per gli automezzi, luce, gas, telefoni, ecc.), in poche parole i Parchi chiudono! Niente pulizia dei boschi, niente attività antincendio, niente visite guidate, niente controllo.

venerdì 1 ottobre 2010

Spiagge, abusivi e P.U.A.

Pubblichiamo molto volentieri un articolo di un blog ambientalista dei Castelli Romani. Lo potete leggere cliccando a questo link: soscastelliromani.splinder.com. L’articolo affronta, in modo efficace, la questione delle spiagge del lungo lago di Castel Gandolfo, dell’incuria in cui versano e dell’anarchia gestionale che le caratterizza, ponendo al Sindaco alcune semplici domande.
Il Comune di Castel Gandolfo, malgrado gli obblighi di legge e gli impegni assunti con i cittadini, non provvede ad adottare il Piano di Utilizzazione degli Arenili (P.U.A.), che detterebbe norme e regole sulle concessioni, oneri per i concessionari e modalità di ritiro della concessione stessa se non si rispettano tali norme. Insomma darebbe ordine e decoro ad una situazione fino ad oggi gestita di male in peggio tanto che l’abuso è la norma.
Qualcuno sostiene che il Sindaco non ce la fa ad adottare il P.U.A. perché nella sua giunta ci sono interessi diretti e indiretti sulle concessioni. È vero?, non è vero? Non lo sappiamo. Certo è che a Castel Gandolfo nella prossima primavera ci saranno le elezioni per il rinnovo della carica di Sindaco e Consiglio comunale e se si arriva alle elezioni senza P.U.A. sarà difficile andarlo a spiegare ai cittadini. Invitiamo tutti, in particolare blog e associazioni come “Salviamo il lago” a pretendere l’adozione del P.U.A. senza ulteriori indugi, che fanno comodo solo a chi intende continuare a curare malsani interessi, depauperando le bellezze del paesaggio e impedendo che una gestione corretta produca risorse economiche per tutti.

lunedì 27 settembre 2010

Critica alla “Società della Crescita” – 3

La Decrescita

Nel suo libro “Breve trattato sulla decrescita serena”, Serge Latouche, economista e filosofo, riferendosi alla società occidentale e alle conseguenze dello sviluppo sul pianeta, si domanda e si risponde: Dove stiamo andando? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta. Un grido di allarme rivolto a tutti, ma soprattutto a chi potendo nulla fa. Come si dice: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

giovedì 23 settembre 2010

Critica alla “Società della Crescita” - 2

La dittatura del P.I.L.

La “Crescita” per la nostra società è una vera e propria religione, ed il suo inflessibile profeta è il P.I.L. (Prodotto Interno Lordo). Nel nostro modello economico, il P.I.L. deve sempre aumentare. Noi viviamo nella dittatura del P.I.L.; lo dicevamo nello scorso articolo, se non cresciamo sono guai.
Il P.I.L. è un indicatore economico. Che cosa misura? È universalmente riconosciuto che misuri il livello di sviluppo economico. Più aumenta, più si dovrebbe stare meglio. Ma è proprio così che stanno le cose? Il P.I.L. misura il grado di benessere delle persone? Vediamo di capire meglio.

sabato 18 settembre 2010

Critica alla “Società della Crescita” - 1

“Sviluppo”: una parola tossica

Ogni qual volta si interroga qualche politico - locale o nazionale, di destra o di sinistra – sulle misure da prendere per la crisi economica, il concetto espresso come soluzione di tutti mali è racchiuso nella parola magica “sviluppo”: “occorre rilanciare lo sviluppo”, oppure “non si supera la crisi senza una politica di sviluppo”, e via così. Si tratta molto spesso di frasi banali, pronunciate acriticamente, più che altro ridondanze mediatiche, ma attestano il fondamento del modello economico capitalistico (o turbo capitalistico come qualcuno lo definisce). Questo fondamento è la crescita continua; se non si cresce si muore: disoccupazione, licenziamenti, crollo delle borse, insomma l’abisso. Ed in effetti è proprio così.
La nostra è un’economia patologica, il nostro è un destino malato: se il mondo che ci siamo creati, questa società dell’opulenza occidentale, vuole mantenersi la sua economia ha un imperativo categorico: crescere, crescere, crescere. Il misuratore di questa ossessione è il P.I.L. (Prodotto Interno Lordo): il Pil deve essere sempre con il segno più, altrimenti sono guai.

mercoledì 8 settembre 2010

Appello ai Sindaci dei Castelli Romani

Il blog ambientalista “Picchioverde” intende lanciare un appello ai Sindaci dei Comuni dei Castelli Romani per sollecitare atti concreti per la tutela di un ambiente tra i più belli d’Italia e per la salvaguardia dell’identità culturale dei nostri territori.

venerdì 3 settembre 2010

A piccoli passi.

Invito tutte e tutti a partecipare a queste bellissima iniziativa organizzata dal Comune di Rocca priora, in collaborazione con le Associazioni ed i cittadini del territorio.

giovedì 19 agosto 2010

Il pianeta blu è in “rosso”

Alcuni quotidiani in questi giorni hanno riportato la notizia: il 21 agosto gli esseri umani avranno già consumato tutte le risorse che la natura è capace di fornire in un anno. Le risorse del pianeta non sono “infinite” ma hanno un limite. Se si prelevano dal mare più pesci di quanto la natura sia capace da sola di riprodurre, se si preleva dalle falde più acqua di quanto il ciclo naturale sia capace di rigenerare, se si producono più rifiuti di quanto si è capaci di smaltire in un anno, se con le attività umane si emette più CO2 nell’aria di quanto i boschi riescano a compensare emettendo a loro volta ossigeno (a titolo di esempio: ogni volta che bruciamo un litro di benzina abbiamo bisogno di 5 metri quadrati di foresta, per un anno, per assorbire il CO2) e via di questo passo, allora, agendo in questo modo, si manda “in rosso” il bilancio ecologico. Quest’anno, con un anticipo di quattro mesi, andremo “in rosso” dal 22 agosto. In altre parole l’umanità oggi consuma circa il 30 percento in più della capacità di rigenerazione del pianeta.

lunedì 16 agosto 2010

Nominato il Commissario del Parco dei Castelli Romani: un emerito sconosciuto

Il 12 luglio scorso con un articolo dal titolo I parchi del Lazio saranno commissariati. Anticipiamo di qualche settimana quella che ormai è una notizia certa, picchioverde aveva già annunciato il commissariamento dei Parchi del Lazio. Siamo stati facili profeti, semplicemente perché conosciamo la pratica della spartizione delle poltrone, la miseria di accontentare correnti e sottocorrenti, in barba a competenze o regole, per le quali la destra non perde occasione per dimostrare un congenito fastidio.

martedì 10 agosto 2010

Roberto Carlino: la persona sbagliata al posto sbagliato

Sicuramente molti conoscono Roberto Carlino. Presidente di una mega società immobiliare specializzata in grosse vendite e mediazioni anche di “grandi cantieri, fino ad interi quartieri”, come recita il suo sito.
Chi più di questo signore è interessato a che l’edilizia resti uno dei capisaldi dello “sviluppo” nell’intera regione?

lunedì 9 agosto 2010

Il T.A.R. riconosce all’Ente Parco la supremazia sulle scelte territoriali

Ancora una volta una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Lazio dà ragione al Parco dei Castelli Romani su un ricorso presentato da un privato cittadino. Questi aveva richiesto un nulla-osta per la realizzazione di piscine private, che il Parco ha negato adducendo motivazioni di carattere ambientale. In questo caso le motivazioni ambientali sono determinate dall’abbassamento della falda acquifera che si registra nei Castelli Romani e che sta creando gravi difficoltà per l’erogazione dell’acqua, nelle case di diversi comuni dei Castelli Romani. Tali gravi problematiche, determinate dalla penuria di acqua, secondo il Parco rendono insostenibile dal punto di vista ambientale, la realizzazione di piscine che, usando l’acqua, depauperano ancor di più la falda idrica.

venerdì 6 agosto 2010

La destra vuole stravincere. La situazione è tragica ma non seria



Leggiamo un drammatico comunicato stampa firmato da tre Sindaci e un oscuro assessore di alcuni comuni dei Castelli Romani. Tre politici da riporto che si vantano di essere lottizzati ed esibiscono con fierezza un servilismo elevato a metodo, scambiandolo per imparzialità. Si autodefiniscono “sindaci della destra”, trascurando, oops, il loro ruolo istituzionale di rappresentare tutti i cittadini.

giovedì 5 agosto 2010

Spigolature di mezza estate

Comunità Montana 1
La Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini è un “ossimoro istituzionale” e in Italia non è l’unico esempio. L’ossimoro è una figura retorica nella quale si giustappongono due parole contraddittorie.
I Comuni dei Castelli Romani (e quelli prenestini) semplicemente non hanno caratteristiche montane. Solo due paesi su tredici, di quelli che rientrano nel territorio della Comunità Montana, superano i 500 metri di altezza s.l.m. Si dirà che c’è qualche vetta che raggiunge anche i 900 metri, ma si tratta, appunto di qualche vetta, ricoperta di boschi di castagno adibiti al taglio, regolato e controllato da Corpo Forestale dello Stato e Parco dei Castelli Romani. Insomma di problematiche tipicamente montane, come possono esserci in zone dell’Appennino caratterizzate dallo spopolamento dei centri abitati, neanche a parlarne.
A che serve dunque questo carrozzone? O vogliamo dire a chi serve? Ai cittadini non di certo!
Si dirà ma allora perché non vengono sciolte? Se ne parla tanto, pure la presidente della Regione Lazio Polverini lo ha dichiarato necessario, e allora? Non si sciolgono perché sono centri di potere e di controllo elettorale, dove vengono collocati i politici di terza e quarta fascia, vassalli delle “signorie” politiche locali. Non si sciolgono perché gestiscono denaro pubblico, sovente sperperato in progetti di cui si potrebbe benissimo fare a meno, senza un reale ritorno per l’economia locale.

giovedì 29 luglio 2010

Acqua ai Castelli Romani: una risorsa in estinzione

È oramai quotidiano l’allarme acqua nei Comuni dei Castelli Romani. Ogni giorno la stampa locale ne riporta notizia. Velletri, Albano, Genzano, Nemi, Lariano: questi alcuni dei comuni più colpiti dai problemi legati alla penuria d’acqua. Si allarga sempre di più la mappa del malessere provocata da disservizi, sospensioni e razionamento dell’erogazione di acqua; un’emergenza sempre più pressante che sta provocando disagi a non finire alla popolazione castellana.

venerdì 23 luglio 2010

Una Variante di Salvaguardia per Grottaferrata. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!

Interviste, dichiarazioni e polemiche si accavallano a Grottaferrata sulla bocciatura al TAR del Lazio della Variante al PRG. La frittata combinata è di notevoli dimensioni e a sbatterne le uova è stato l’intero Consiglio comunale della scorsa legislatura grottaferratese, con qualche rara eccezione. È inutile sottolineare le enormi responsabilità della precedente maggioranza di centro destra con a capo l’ex Sindaco Ghelfi e l’ex assessore all’urbanistica Bosso, ma anche di quella parte dell’opposizione che ha fatto orecchie da mercante, malgrado fosse stata avvertita dai consiglieri della lista del Griniglio, del cul de sac dentro cui si stavano infilando.
Il TAR ha bocciato la Variante per evidente conflitto d’interessi di diversi consiglieri comunali, Sindaco Ghelfi compreso e, come se ciò non bastasse, per analisi territoriali non aggiornate e una cartografia ridicolmente vecchia. Insomma pare proprio che questa disgraziata variante sia stata condita con tutti gli ingredienti del pressappochismo e della stoltezza politica.

martedì 20 luglio 2010

Grottaferrata: il TAR del Lazio boccia il PRG

La passata amministrazione comunale di Grottaferrata durante il 2010 ha riportato due sonore sconfitte innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale. Entrambe ottenute su controversie importanti che riguardano la pianificazione territoriale. La prima è stata ottenuta per un ricorso che il Comune di Grottaferrata ha presentato al TAR contro il Parco dei Castelli Romani ed il suo Piano di Assetto, sostenendo incredibilmente, che il Parco non dovrebbe occuparsi di “Paesaggio”
Questa seconda sconfitta assume una particolare e pesante gravità perché riguarda l’annullamento per illegittimità della Variante Generale al Piano Regolatore Generale assunta dal Comune di Grottaferrata nel 2009. Questo il link dal quale è possibile prendere visione della sentenza.

lunedì 19 luglio 2010

Regione Lazio: una Giunta “non dichiarata”

Sul sito istituzionale della Regione Lazio, nella home e in quasi tutte le altre pagine, campeggia la scritta “trasparenza totale” con il familiare simbolo di una lente di ingrandimento. Che bello, pensiamo, e ci addentriamo dentro i componenti della Giunta. Lì continua il martellamento della “trasparenza totale”, ma a ben guardare si rimane sconcertati: quasi tutti i componenti della Giunta, il fior fiore degli assessori scelti uno per uno dalla presidente Polverini, ha recapiti telefonici, fax, mail “n. d.”,criptico modo per dire “non dichiarati”.

mercoledì 14 luglio 2010

La latitanza culturale e l’assenza politica del Partito Democratico

Nel titolo parliamo del Partito Democratico, ma l’assenza di un progetto politico territoriale castellano riguarda tutto il centro-sinistra, riverberando, più in generale, una contingenza tutta italiana.
Tuttavia il PD, per il peso e la rappresentanza istituzionale che ricopre nei Castelli Romani, assume su di sé, in misura sostanziale, una responsabilità politico-amministrativa ineludibile.

lunedì 12 luglio 2010

I parchi del Lazio saranno commissariati. Anticipiamo di qualche settimana quella che ormai è una notizia certa

Che significa? Che la politica regionale non rispetterà la legge che lei stessa si è data. Invece di insediare i vertici dei parchi attraverso procedure che prevedono il coinvolgimento del Consiglio Regionale, dell’assemblea eletta dai cittadini, le investiture saranno fatte direttamente dalla presidente Polverini. E amen.

giovedì 8 luglio 2010

Sui confini del Parco imbarazzati silenzi e chiacchiere inutili

Dunque l’incontro tra i “controparchisti” velletrani, sostenuti dalla “politica edilizia” destrarola, e l’Assessore Regionale all’Ambiente Marco Mattei, c’è stato. Un articolo dai toni trionfalistici, di un giornale telematico locale, riporta una serie di dichiarazioni entusiastiche di rinomati esponenti di “doppiette” e “calcestruzzo” e dei loro protettori dell’opposizione velletrana di destra.

lunedì 5 luglio 2010

“Tempo di crisi” il nuovo libro del filosofo Michel Serres


“Tutti conoscono e molti sanno analizzare la cause prossime della crisi finanziaria che attualmente sconvolge il casinò della banca e possono anche individuarne alcuni responsabili. Non vorrei riprendere ciò che i media ripetono tutti i giorni. Non sono un economista né un esperto di finanza. Penso semplicemente che lo scarto tra l’andamento volatile della borsa e la realtà, più pesante e lenta, del lavoro e dei beni, scarto misurabile in euro e percentuali, equivalga alla distanza immensa che oggi separa lo spettacolo mediatico-politico da una nuova condizione umana.”

Il nuovo saggio del filosofo Michel Serres, edito da Bollati Boringhieri riporta questo brano in copertina, che indica i contenuti del libro. “Tempo di crisi” ne è il titolo e, come si intuisce, non si tratta tanto di una analisi delle ragioni economiche o finanziarie che stanno alla base della crisi attuale; queste rappresentano solo quello che Serres definisce con una metafora “un corrugamento sul suolo” che diviene negli anni “a forza di terremoti… una larga crepa nel paesaggio… che nasconde una faglia gigante al livello degli strati bassi, che si rompono negli abissi tettonici”.

domenica 4 luglio 2010

Perché si mette in discussione il perimetro del Parco dei Castelli Romani?

La notizia è questa: il neoassessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei avrebbe preso un impegno “… con i comitati e le associazioni di Velletri e dei centri limitrofi per parlare e chiarire la questione legata ai confini del Parco Regionale dei Castelli Romani.” In sostanza per ridurre l’estensione del Parco. Sembra che fosse una promessa elettorale della presidente Polverini e di alcuni esponenti di secondo piano della destra. Destra che in campagna elettorale ha artefatto la realtà delle cose e rincorso paure e alimentato timori. “Non vogliamo che il parco decida il colore delle tegole delle case del centro di Velletri”, si leggeva, per esempio, nei loro slogan. Era una crassa panzana, perché il confine del Parco dista alcuni chilometri dalle prime case del centro di Velletri. “Non vogliamo che il Parco espropri le nostre case”, facendo credere alla gente quello che il Parco (ha detto più volte) non vuole e non potrebbe mai fare.

mercoledì 30 giugno 2010

Il Presidente del Parco Peduto scrive alla Regione Lazio

Il Presidente del Parco dei Castelli Romani Gianluigi Peduto ha scritto una lettera aperta alla Presidente della Regione Lazio Polverini e all'Assessore all'Ambiente Mattei per denunciare i pesanti tagli al bilancio del Parco operati dalla Regione. "Picchioverde", particolarmente sensibile alla tutela ambientale e alle istituzioni preposte ad esercitarla, ha inteso pubblicare interamente la lettera aperta di Peduto per favorirne la massima visibilità.

lunedì 28 giugno 2010

Il disastro della crisi economica nostrana

Da un blog piccolo come questo può apparire pretenzioso parlare di un tema grande come la crisi economica che attraversiamo, ma interessa tutti e ha riflessi molto forti anche sui temi di cui si discute su queste pagine.

sabato 26 giugno 2010

Vivaro: il Comune di Rocca di Papa avalla pericolose trasformazioni del territorio

L’articolo del “Piccolo Segno” sul pericolo cementificazione al Vivaro suscita allarme e preoccupazione. Evidenzia le gravi responsabilità della politica in ordine alla gestione del territorio e alla incapacità nel considerare le conseguenze delle scelte di oggi per il futuro.

giovedì 24 giugno 2010

Et voilà, i parchi spariscono

Leggiamo dal sito del parco dei Castelli Romani un post piuttosto inquietante. Il linguaggio è calibrato e composto, ma la sostanza sembra dirompente: il parco ferma le sue attività!

mercoledì 23 giugno 2010

In silenzio arriva il via libera alla cementificazione della frazione Vivaro

Il Consiglio approva l’edificazione di 1200 metri cubi di manufatti
di Andrea Sebastianelli
- Il "Piccolo Segno" - Giugno 2010

Il Comune di Rocca di Papa ha dato il via libera alla cementificazione della frazione verde del Vivaro. Nel Consiglio Comunale dello scorso 24 febbraio l’amministrazione Boccia ha infatti approvato un “PUA” (Piano di Utilizzazione Agricola) che prevede un progetto di realizzazione di un’azienda agricola che interesserà opere costruttive per quasi 400 metri quadrati (12 box per cavalli, fienile, magazzino, rimessa e un locale servizi con tanto di cucina, bagno e spogliatoio).

sabato 19 giugno 2010

Una regione senza governo: quando l’ecologia della politica è fatta solo di parole

A tre mesi dalle elezioni regionali di marzo, nel Lazio siamo senza governo. La presidente Polverini non ha ancora assegnato le deleghe agli assessori, che sono assessori solo in virtù di annunci. Le loro nomine hanno solo un valore giornalistico, ma non possono firmare nulla, non hanno responsabilità politiche, né tantomeno amministrative. Il Consiglio Regionale, nei quasi tre mesi che ci dividono dalle elezioni, si è riunito un paio di volte. Nonostante la grave crisi che caratterizza specialmente la nostra regione, la macchina amministrativa è ancora ferma.

martedì 15 giugno 2010

L’Insostenibilità culturale dello sviluppo sostenibile

Il nuovo assessore all’ambiente della Regione Lazio ha scelto di chiamarsi: “all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile”. Una definizione che denota una concezione vecchia, datata, abbondantemente superata da analisi e valutazioni concrete. Sulle implicazioni, o meglio le illusioni dello Sviluppo Sostenibile, alcune linee di pensiero piuttosto interessanti hanno smascherato soprattutto un concetto che non ha alcun significato: “Lo Sviluppo Sostenibile”, afferma Serge Latouche professore di Scienze economiche dell’Università di Paris-Sud, “è un pleonasmo a livello della definizione e un ossimoro al livello del contenuto. Pleonasmo perché lo sviluppo è già di per sé “crescita autosostenuta”; ossimoro perché lo sviluppo in realtà non è né sostenibile né durevole”.

lunedì 14 giugno 2010

In difesa delle tradizioni, identità, storie e memorie.

Nell’ambito della sinistra italiana l’articolazione del discorso sulle identità locali, sui patrimoni di tradizioni delle comunità e sulla necessità assoluta della difesa e della promozione di tali patrimoni è stata sempre additata con sospetto: si è lasciato alle destre organizzare il pensiero territoriale (fino alla degenerazione xenofoba e razzista) e rivendicare con orgoglio l’istanza delle tradizioni. Identità, tradizioni, lingue, culture, storie e memorie sono invece le radici profonde delle comunità locali, ciò che permette loro di proiettarsi senza paure verso il futuro e verso gli altri.

Ancora sui boschi di Rocca di Papa

L’ufficio stampa del Comune di Rocca di Papa ha inteso rispondere al nostro articolo sulla questione dei boschi di Rocca di Papa. Attraverso un comunicato stampa il Comune rigetta le accuse e rimanda alla delibera di Giunta comunale dello scorso 13 aprile.
Ringraziamo comunque l’ufficio stampa del Comune per la cortese risposta; tuttavia ci sembra che i contenuti del comunicato non facciano che confermare le nostre perplessità.

giovedì 10 giugno 2010

Rocca di Papa: i boschi pubblici in gestione ai privati?

In un articolo apparso sul periodico “ilpiccolosegno di Rocca di Papa”, consultabile su: http://www.issuu.com/ilpiccolosegno/docs/il_segno_maggio_2010, si denuncia l’intenzione dell’attuale amministrazione comunale di Rocca di Papa, e in particolar del Sindaco Pasquale Boccia, di dare in gestione ai privati qualcosa come 1.500 ettari di bosco di castagno da taglio. Questi boschi, di proprietà pubblica, rappresentano oltre che un enorme capitale naturale da conservare e tutelare, una formidabile opportunità economica per chi ne è proprietario (in questo caso la comunità di Rocca di Papa).

lunedì 7 giugno 2010

Ancora sull'inceneritore di Albano

Per saperne di più sui rischi che può comportare questa tecnologia e più in generale per avere dettagli e aggiornamenti sulla situazione dell'inceneritore di Albano vi invitiamo a visitare il sito www.noinceneritorealbano.it, molto interessante e che abbiamo inerito nell'elenco dei link con il titolo: Coordinamento contro inceneritore Albano

venerdì 4 giugno 2010

Il Caffè dei Castelli n. 195 giugno 2010 - Inceneritore, emergenza e documenti fantasma

Pubblichiamo volentieri un articolo del periodico “Il Caffè dei Castelli Romani” a firma di Davide Scarinci. L’articolo sottolinea le ambiguità che emergono intorno alla vicenda dell’inceneritore previsto nei Castelli in località Roncigliano presso Albano, dove si intrecciano interessi di varia natura, consacrati più ai profitti che pochissimi possono ottenere, piuttosto che alla salute e agli interessi reali dei cittadini. E come al solito la politica, quella con la “p” minuscola, favorisce queste operazioni economiche antiecologiche e insostenibili per l’ambiente e la salute. È un argomento questo sul quale torneremo ad informare i lettori di picchioverde.

martedì 25 maggio 2010

Lago Albano: concessioni degli arenili e abbassamento del livello delle acque

Come ben sappiamo, una delle maggiori emergenze dei Castelli Romani riguarda l’abbassamento delle falde acquifere e la relativa diminuzione del livello delle acque dei laghi. Problema molto serio che meriterebbe il massimo dell’attenzione specie da parte di un Assessore Regionale all’Ambiente appena nominato e per di più espressione del territorio visto che ricopriva il ruolo di Sindaco di quel comune, Albano, che porta lo stesso nome del lago. Con piglio serioso, il neo assessore Mattei, mostra invece un particolare interesse per le concessioni sugli arenili del lago, domandandosi per quale motivo “non si rilascino concessioni dell’arenile ai gestori che esistono da sempre” (Cinquegiorni quotidiano di Roma e Provincia del 22 maggio). Vale la pena ricordare all’assessore Mattei che i gestori non esistono da sempre (la concessione all’uso dell’arenile non è un titolo ereditario). Perché possa essere rilasciata la concessione occorre che il concessionario sia in regola con le normative vigenti. Per esempio che debba aver versato gli oneri concessori, cosa che non sempre è stata fatta; che non debba aver realizzato opere abusive, cosa invece che più di una volta è stata fatta, che non abbia sversato reflui inquinanti nel lago. Più di qualcuno non ha ottemperato a questi elementari obblighi di legge e per questo, forse, non possono essergli rilasciate le concessioni.

venerdì 21 maggio 2010

Considerazioni su comunicato ECODEM

Il comunicato qui riportato, condivisibile nello spirito generale, ci spinge tuttavia ad alcune considerazioni.
Il problema di fondo è la gestione, culturale e amministrativa, dell’area archeologica del Tuscolo da parte della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini che ne è proprietaria. La valutazione su questa gestione non può che essere assai negativa nel suo complesso. Il promontorio tuscolano era un luogo speciale perché caratterizzato da spazi naturali, con alberi e prati tra i quali si inserivano pregiati elementi archeologici: antiche strade, resti del foro, cisterne, mausolei, colombari, resti di ville. Un luogo unico di straordinaria bellezza.

Comunicato stampa del Circolo ECODEM di Frascati

L’atto fondamentale per ottenere veramente la tutela e la valorizzazione dell’area archeologica del Tuscolo è la chiusura delle strade di accesso. A questo primo passo potrà poi seguire l’opera di smantellamento del manto di asfalto per far posto ad un fondo stradale, a basso impatto, che possa permettere il transito dei mezzi relativi alla funzione del parco (soccorso, antincendio, vigilanza etc.).
Esortiamo quindi la XI Comunità Montana a procedere celermente alla realizzazione dei parcheggi a valle, sui due versanti Monteporzio-Frascati e Grottaferrata, e procedere poi, come da convenzione, alla chiusura e alla rimozione dell’asfalto.

mercoledì 19 maggio 2010

Nessuno dice tante balle come il cacciatore a valle

Le balle raccontate dai cacciatori sono cosa nota dalla notte dei tempi. Il proverbio sopra riportato ne testimonia la popolarità. I cacciatori amano sostenere, e qualche volta sulla stampa locale se ne è letto qualche esempio, che loro sono i “veri ambientalisti”, che solo loro “amano la natura”. Ora come si faccia a sostenere di amare la natura e poi avere il cuore di sparare ad una beccaccia (o a qualche altro uccellino più piccolo) che dopo migliaia di chilometri di migrazione è stremata dalla fatica, beh questo lo devono proprio spiegare! La caccia non è e non potrà mai significare “amore per la natura”; nella società attuale rimane un rito crudele e incivile permesso ad una esigua minoranza.

venerdì 14 maggio 2010

I Castelli Romani: un patrimonio da difendere


I Castelli Romani sono un’area di 42.000 ettari di estensione; il territorio di 16 comuni ( Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri) attestati sulle colline di un antico distretto vulcanico geologicamente molto recente. Il cuore di quest’area, 15.000 ettari, custodisce gli elementi di pregio: boschi, laghi, prati, parte delle aree agricole, importanti siti archeologici, centri storici con un patrimonio storico e culturale tra i più pregevoli del territorio nazionale, tanto che per tutelare questo “cuore” è stata istituita un’area protetta.
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