mercoledì 23 giugno 2010

In silenzio arriva il via libera alla cementificazione della frazione Vivaro

Il Consiglio approva l’edificazione di 1200 metri cubi di manufatti
di Andrea Sebastianelli
- Il "Piccolo Segno" - Giugno 2010

Il Comune di Rocca di Papa ha dato il via libera alla cementificazione della frazione verde del Vivaro. Nel Consiglio Comunale dello scorso 24 febbraio l’amministrazione Boccia ha infatti approvato un “PUA” (Piano di Utilizzazione Agricola) che prevede un progetto di realizzazione di un’azienda agricola che interesserà opere costruttive per quasi 400 metri quadrati (12 box per cavalli, fienile, magazzino, rimessa e un locale servizi con tanto di cucina, bagno e spogliatoio).

In totale saranno realizzati 1.237 metri cubi di edifici coperti. A cui bisogna aggiungere altri 3.200 metri quadrati di superfici scoperte (campo di addestramento cavalli, piazzale per carico e scarico merci e ovviamente gli ormai insostituibili parcheggi). Insomma, senza dover attendere l’entrata in vigore del nuovo Piano Regolatore Generale (cosa che devono fare la maggior parte dei cittadini), è bastato adottare una deroga alla legge regionale n. 38 del 1999, un’altra deroga al PRG vigente (quello del 1976) e il Consiglio Comunale ha approvato praticamente all’unanimità (un solo voto contrario, quello di Morana di Sinistra e Libertà) e il “progetto definitivo dell’azienda agricola” è diventato realtà. L’area interessata, appartenente alla “Società Agricola Polentone”, si trova sulla via Olimpica ed è gravata da vincolo paesaggistico per cui è (sarebbe) vietata ogni “attività comportante trasformazione dell’uso del suolo diversa dalla sua naturale vocazione per l’utilizzazione agricola”.

In quest’area sarebbe possibile costruire soltanto “abbeveratoi, ricoveri e rimesse per il bestiame brado”. Sul lotto in questione esistono già dei manufatti piuttosto scadenti, “realizzati circa 20 anni fa dal precedente proprietario (la società Trapezio Srl, n.d.d.) senza alcuna autorizzazione edilizia”. Manufatti per i quali venne anche presentata domanda di sanatoria, ma che ora dovranno essere abbattuti perché tale domanda non è stata accolta esistendo appunto vincoli di tipo paesaggistico, in questo caso non derogabili.

Malgrado ciò, per il progetto in questione “si rende necessaria la realizzazione di alcune strutture funzionali alle attività da svolgere per le quali (udite! udite!, n.d.d.) il presente PUA costituisce strumento di deroga”. Ed è su queste basi che l’amministrazione Pd di Rocca di Papa ha pensato bene di dare il via libera alla prima fase di quello che possiamo già chiamare “il sacco del Vivaro”.
Ora l’idea di trasformare la frazione verde di Rocca di Papa in un insieme sparso di costruzioni, stalle, box, ecc. ecc. ha ricevuto l’altolà da parte del Parco dei Castelli Romani poiché “gli interventi proposti sono da considerarsi ex novo dei manufatti, in quanto quelli esistenti risultano privi dei necessari titoli autorizzativi”. E poi anche perchè nel progetto “si prevede di realizzare spazi esterni di notevole superficie che presumono una compromissione degli attuali caratteri di naturalità dell’area”.

Contro la decisione del Parco l’azienda potrà presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. La cosa che più sorprende è il fatto che l’operazione sia passata, fino ad oggi, nel più assoluto silenzio. Il Comune (che invia decine di comunicati stampa anche sulle iniziative più insignificanti) se n’è guardato bene di rendere pubblico quest’atto di Consiglio Comunale; allo stesso modo l’opposizione ha fatto finta di niente. Come direbbe il nostro Sergio Rasetti: “meno male che il Segno c’è!”.

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