giovedì 10 giugno 2010

Rocca di Papa: i boschi pubblici in gestione ai privati?

In un articolo apparso sul periodico “ilpiccolosegno di Rocca di Papa”, consultabile su: http://www.issuu.com/ilpiccolosegno/docs/il_segno_maggio_2010, si denuncia l’intenzione dell’attuale amministrazione comunale di Rocca di Papa, e in particolar del Sindaco Pasquale Boccia, di dare in gestione ai privati qualcosa come 1.500 ettari di bosco di castagno da taglio. Questi boschi, di proprietà pubblica, rappresentano oltre che un enorme capitale naturale da conservare e tutelare, una formidabile opportunità economica per chi ne è proprietario (in questo caso la comunità di Rocca di Papa).

In buona sostanza il Sindaco “ritiene che il Comune dalla gestione dei suoi boschi, non avrebbe tratto i dovuti incassi, quindi avrebbe deciso di affidarli a privati”. Giustamente “il piccolo segno” si domanda quale sia la logica di questa affermazione, per quale motivo cioè, i boschi che non rendono al pubblico dovrebbero rendere al privato. Noi un piccolo sospetto l’abbiamo; magari semplicemente questa amministrazione non è in grado o non vuole organizzare gli uffici comunali per far fruttare a dovere una tale risorsa forestale! Facendo due conti a spanna, 1.500 ettari di bosco di castagno da taglio conferiscono una rendita valutabile da un milione a un milione e mezzo di euro l’anno, senza considerare l’eventuale guadagno d’impresa che deriverebbe da una gestione diretta anche del taglio (il discorso meriterebbe un approfondimento adeguato in considerazione anche delle interessanti ricadute occupazionali, ma lo rimandiamo ad un altro momento). Un’amministrazione seria, con questi soldini, potrebbe fare delle cose belle per il paese, non vi pare?
Purtroppo si assiste ormai sempre più al fatto che le amministrazioni comunali demandino ad altri la gestione di importanti servizi: raccolta dei rifiuti, trasporti comunali, acqua, decoro urbano, mense scolastiche e ora addirittura 1.500 ettari di boschi comunali.
Noi siamo per la gestione pubblica perché sui servizi al cittadino non vanno caricati i costi relativi ai profitti che, inevitabilmente, un privato deve aggiungere alle tariffe a tutto discapito delle tasche dei cittadini. Il problema è che l’organizzazione e la gestione dei servizi sono considerate, da questi praticoni della politica di paese, delle rogne che non portano voti ma lamentele da parte del cittadino (le lamentele ci sono se il servizio non funziona come dovrebbe, diciamo noi). Se si vogliono dare in gestione i servizi ai privati, i quali magari retribuiscono poco e male i propri dipendenti, a cosa serve avere un’organizzazione comunale? A programmare i nuovi territori da edificare? (vedi Vivaro, come anche denunciato da “il piccolo segno”) o a progettare opere di dubbia utilità e di sicuro impatto paesaggistico e ambientale?
Beh, il minimo che possiamo dire è che di Sindaci di questa fatta se ne può benissimo fare a meno!

1 commento:

  1. Per maggior chiarezza e completezza sull'argomento da Voi trattato, che in genere dovrebbero precedere qualsiasi pubblicazione, di seguito allego un comunicato stampa dell'amministrazione comunale. Valerio Ciaccia (Ufficio Stampa del Comune di Rocca di Papa)

    L’importante patrimonio boschivo forestale di cui il Comune è proprietario, pari a circa millequattrocento ettari, di cui 560 derivanti dal patrimonio boschivo storico e circa 800 acquistati nel luglio del 2000, è una risorsa importantissima per il territorio che continua a rendere Rocca di Papa il paese del bel panorama e dell’aria fresca. Un enorme patrimonio però che va salvaguardato nel tempo e soggetto ai tagli ciclici previsti dal Piano di Assestamento dei Boschi della Regione Lazio. Con la delibera del 13 aprile il Comune ha posto le basi per un’efficiente gestione dell’intero patrimonio boschivo, unendo la tutela dell’ambiente ad un’adeguata attività di sfruttamento economico di questa risorsa attraverso la vendita del materiale legnoso derivante dai tagli. L’obiettivo è nominare un tecnico per effettuare le valutazioni necessarie, individuare le particelle da tagliare per i prossimi tre anni e redigere il bando di gare mediante il quale concedere il taglio ai privati, dando precedenza alle associazioni che accorpano più ditte locali. Non ci sarà dunque nessuna vendita del patrimonio forestale come qualcuno ha insinuato, strumentalizzando una delibera che ha come unico obiettivo la valorizzazione dei boschi di castagno tanto cari ai cittadini e simbolo della Città. Attraverso quest’atto strategico il Comune, rimanendo proprietario e gestore del patrimonio boschivo, individuerà i soggetti destinatari delle particelle con le dovute garanzie fideiussorie e avrà modo di quantificare le entrate previste dalla vendita del solo taglio, avendo così una maggiore certezza in un settore che purtroppo non vive il suo momento migliore. In più, le ditte vincitrici dovranno impiegare la manodopera locale che attualmente opera senza alcuna certificazione forestale e, effettuando i dovuti controlli, forniranno un ottimo contributo alla lotta contro il taglio abusivo e indiscriminato dei boschi.
    L'ufficio Ambiente rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.

    Michela Emili

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