martedì 20 luglio 2010

Grottaferrata: il TAR del Lazio boccia il PRG

La passata amministrazione comunale di Grottaferrata durante il 2010 ha riportato due sonore sconfitte innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale. Entrambe ottenute su controversie importanti che riguardano la pianificazione territoriale. La prima è stata ottenuta per un ricorso che il Comune di Grottaferrata ha presentato al TAR contro il Parco dei Castelli Romani ed il suo Piano di Assetto, sostenendo incredibilmente, che il Parco non dovrebbe occuparsi di “Paesaggio”
Questa seconda sconfitta assume una particolare e pesante gravità perché riguarda l’annullamento per illegittimità della Variante Generale al Piano Regolatore Generale assunta dal Comune di Grottaferrata nel 2009. Questo il link dal quale è possibile prendere visione della sentenza.

I fatti sono presto detti. È accaduto che l’ex sindaco di Grottaferrata e alcuni Consiglieri comunali, hanno partecipato alle votazioni della delibera riguardante la Variante al PRG, pur avendo un inequivocabile conflitto di interessi in quanto proprietari di terreni “concernente anche i beni immobili di proprietà degli stessi Consiglieri che hanno partecipato alle indicate sedute del Consiglio comunale e, in taluni casi, espresso voto favorevole.” Una cosa gravissima, vietata dalla legge che il TAR riconosce e per la quale annulla un atto fondamentale per un comune come il PRG.
Sembrano paradossi di una politica pasticciona; e speriamo si tratti solo di questo perché intanto il Tar ha inviato alla procura della Repubblica di Velletri tutti gli atti per verificare eventuali altre e più gravi ipotesi.

Eppure, durante i lavori di quel consiglio, Sindaco e Consiglieri furono messi sull’avviso, da esponenti del gruppo “il Griniglio”, che avevano rivelato le conseguenze di una delibera inficiata palesemente da un conflitto d’interessi così enorme. Come se non bastasse la variante al PRG fu realizzata su una cartografia vecchia che non rifletteva più la realtà territoriale di Grottaferrata.
Dilettantismo e furberie. Questa la mistura che ha determinato l’implosione del PRG di Grottaferrata. Questa la classe politica che ci governa!
Qualcuno di questi furbetti è stato anche rieletto alle scorse elezioni comunali. Questi signori, dovrebbero forse riflettere sull’opportunità di dimettersi da un incarico, come quello di Consigliere comunale, che presuppone assunzione di principi etici consapevoli e limpidezza di comportamenti!

Per il neo eletto sindaco di Grottaferrata Gabriele Mori, e la maggioranza che lo sostiene, l’occasione per dare corpo e sostanza alle prese di posizione in favore dell’ambiente rilasciate dopo la vittoria elettorale. Grottaferrata ha aree di grande pregio ambientale che vanno adeguatamente tutelate. Il Comune con la sua nuova giunta ha la possibilità di esercitare da subito una chiara azione di tutela attraverso l’adozione di una Variante di salvaguardia che intanto congeli la situazione per riaprire una discussione democratica e partecipata sui contenuti di un nuovo PRG, nel rispetto anche delle previsioni del Piano di Assetto del Parco.

Un’occasione anche per tutte le associazioni ambientaliste e i partiti sensibili a questi temi, per attuare una azione politica pressante di sostegno ad una visione ecologica della gestione ambientale del territorio.

1 commento:

  1. Questa è la dimostrazione del conflitto di interesse di cui è probabilmente pervasa la politica locale. Stavolta il tutto è emerso, ma chissà quante volte e quante scelte vengono condizionate da interessi non propriamente collettivi.
    Che fare?
    Ci sono due modi. UNo (hard) è quello di stabilire regole più ferree sull'incompatibilità, che oggi sono solo di facciata (il consigliere esce dall'aula e "risolve" il conflitto di interesse; troppo facile ...). Difficilmente i politici accetteranno questa strada. Ma questa potrebbe assumere le caratteristiche di un codice deontologico: chi ha interessi sul territorio non può assumere incarichi pubblici su quel territorio. Semplice (forse troppo ...).
    L'altra strada è più "democratica". Bisogna rivelare e informare su situazioni di questo tipo. Pubblicare notizie e documenti e lasciare ai cittadini di decidere se i politici che eleggono fanno i propri interesse personali anziché tutelare quelli collettivi.
    Blog come "picchio verde" possono svolgere questa funzione.

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