giovedì 19 agosto 2010

Il pianeta blu è in “rosso”

Alcuni quotidiani in questi giorni hanno riportato la notizia: il 21 agosto gli esseri umani avranno già consumato tutte le risorse che la natura è capace di fornire in un anno. Le risorse del pianeta non sono “infinite” ma hanno un limite. Se si prelevano dal mare più pesci di quanto la natura sia capace da sola di riprodurre, se si preleva dalle falde più acqua di quanto il ciclo naturale sia capace di rigenerare, se si producono più rifiuti di quanto si è capaci di smaltire in un anno, se con le attività umane si emette più CO2 nell’aria di quanto i boschi riescano a compensare emettendo a loro volta ossigeno (a titolo di esempio: ogni volta che bruciamo un litro di benzina abbiamo bisogno di 5 metri quadrati di foresta, per un anno, per assorbire il CO2) e via di questo passo, allora, agendo in questo modo, si manda “in rosso” il bilancio ecologico. Quest’anno, con un anticipo di quattro mesi, andremo “in rosso” dal 22 agosto. In altre parole l’umanità oggi consuma circa il 30 percento in più della capacità di rigenerazione del pianeta.

lunedì 16 agosto 2010

Nominato il Commissario del Parco dei Castelli Romani: un emerito sconosciuto

Il 12 luglio scorso con un articolo dal titolo I parchi del Lazio saranno commissariati. Anticipiamo di qualche settimana quella che ormai è una notizia certa, picchioverde aveva già annunciato il commissariamento dei Parchi del Lazio. Siamo stati facili profeti, semplicemente perché conosciamo la pratica della spartizione delle poltrone, la miseria di accontentare correnti e sottocorrenti, in barba a competenze o regole, per le quali la destra non perde occasione per dimostrare un congenito fastidio.

martedì 10 agosto 2010

Roberto Carlino: la persona sbagliata al posto sbagliato

Sicuramente molti conoscono Roberto Carlino. Presidente di una mega società immobiliare specializzata in grosse vendite e mediazioni anche di “grandi cantieri, fino ad interi quartieri”, come recita il suo sito.
Chi più di questo signore è interessato a che l’edilizia resti uno dei capisaldi dello “sviluppo” nell’intera regione?

lunedì 9 agosto 2010

Il T.A.R. riconosce all’Ente Parco la supremazia sulle scelte territoriali

Ancora una volta una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Lazio dà ragione al Parco dei Castelli Romani su un ricorso presentato da un privato cittadino. Questi aveva richiesto un nulla-osta per la realizzazione di piscine private, che il Parco ha negato adducendo motivazioni di carattere ambientale. In questo caso le motivazioni ambientali sono determinate dall’abbassamento della falda acquifera che si registra nei Castelli Romani e che sta creando gravi difficoltà per l’erogazione dell’acqua, nelle case di diversi comuni dei Castelli Romani. Tali gravi problematiche, determinate dalla penuria di acqua, secondo il Parco rendono insostenibile dal punto di vista ambientale, la realizzazione di piscine che, usando l’acqua, depauperano ancor di più la falda idrica.

venerdì 6 agosto 2010

La destra vuole stravincere. La situazione è tragica ma non seria



Leggiamo un drammatico comunicato stampa firmato da tre Sindaci e un oscuro assessore di alcuni comuni dei Castelli Romani. Tre politici da riporto che si vantano di essere lottizzati ed esibiscono con fierezza un servilismo elevato a metodo, scambiandolo per imparzialità. Si autodefiniscono “sindaci della destra”, trascurando, oops, il loro ruolo istituzionale di rappresentare tutti i cittadini.

giovedì 5 agosto 2010

Spigolature di mezza estate

Comunità Montana 1
La Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini è un “ossimoro istituzionale” e in Italia non è l’unico esempio. L’ossimoro è una figura retorica nella quale si giustappongono due parole contraddittorie.
I Comuni dei Castelli Romani (e quelli prenestini) semplicemente non hanno caratteristiche montane. Solo due paesi su tredici, di quelli che rientrano nel territorio della Comunità Montana, superano i 500 metri di altezza s.l.m. Si dirà che c’è qualche vetta che raggiunge anche i 900 metri, ma si tratta, appunto di qualche vetta, ricoperta di boschi di castagno adibiti al taglio, regolato e controllato da Corpo Forestale dello Stato e Parco dei Castelli Romani. Insomma di problematiche tipicamente montane, come possono esserci in zone dell’Appennino caratterizzate dallo spopolamento dei centri abitati, neanche a parlarne.
A che serve dunque questo carrozzone? O vogliamo dire a chi serve? Ai cittadini non di certo!
Si dirà ma allora perché non vengono sciolte? Se ne parla tanto, pure la presidente della Regione Lazio Polverini lo ha dichiarato necessario, e allora? Non si sciolgono perché sono centri di potere e di controllo elettorale, dove vengono collocati i politici di terza e quarta fascia, vassalli delle “signorie” politiche locali. Non si sciolgono perché gestiscono denaro pubblico, sovente sperperato in progetti di cui si potrebbe benissimo fare a meno, senza un reale ritorno per l’economia locale.
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