giovedì 28 ottobre 2010

Parchi: diffida alla Polverini



Sui Parchi, Verdi, Rifondazione, S.E.L. e Radicali della lista Bonino Pannella si fanno sentire. Attraverso una nota, che pubblichiamo a lato, diffidano la Presidente della giunta Regionale Polverini a procedere alla nomina dei direttori dei Parchi, prima di aver nominato i nuovi Consigli direttivi. Il duo Polverini-Mattei sta infatti, come ormai consuetudine di questa giunta regionale, calpestando le obbligatorie norme di legge, che prevedono che le nomine dei direttori dei Parchi vengano esercitate su una terna di nominativi indicati dal Consiglio direttivo dell'Ente gestore. Due devono essere indicati dai Consiglieri e uno dal Presidente. Attualmente i Parchi come sappiano sono commissariati e la forzatura grave sta proprio nel far indicare la terna non ad un consiglio direttivo democraticamente nominato e plurale ma a un commissario politico che riassume, in una persona, tutto il consiglio direttivo, consiglieri e presidente, ovvero gli interessi delle associazioni ambientaliste ovvero delle associazioni agricole o della presunta minoranza. Un atto politico gravissimo, una prepotenza antidemocratica che ha indotto i consiglieri regionali di Verdi, Rifondazione, S.E.L. e Radicali della lista Bonino Pannella a prendere l'iniziativa per difendere i Parchi e i valori che rappresentano e soprattutto la democrazia. Dopo i tagli del 50% ai bilanci dei Parchi, dopo i commissariamenti politici operati ora l'azzeramento dei direttori, per una prevedibile nomina di stretta appartenenza politica.
Su questa battaglia di democrazia e legalità, il Partito Democratico sceglie di nascondersi in un angolo buio. I segnali sono sempre più evidenti, il PD non ha fatto quanto avrebbe potuto in favore dei Parchi ed anche in questo caso resta ignobilmente muto. Un partito che sembra essere il vero erede della democrazia cristiana, e di quella politica consociativa che antepone i propri interessi a quelli dei cittadini. Come fa un partito di opposizione a restare così in disparte, prostrato dalla propria debolezza politica? L'unico segno di attivismo potrebbe essere un accordo sottobanco a base di democristianità. Sarebbe certo un segno di vitalità ma esclusivamente finalizzato a rafforzare i buoni rapporti tra partiti. Solo così è spiegabile il nascondimento del PD.

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