sabato 26 marzo 2011

26 Marzo Manifestazione per l'acqua e contro il nucleare

Untitled from cannuccia on Vimeo.


Il corteo partirà da Piazza della Repubblica alle ore 14.00 per concludere in Piazza San Giovanni
Per dire che un’altra Italia è possibile.

lunedì 21 marzo 2011

Suolo consumato

- Ogni anno in Italia vengono consumati 500 chilometri quadrati di suolo; in pratica nasce una città come Milano ogni quattro mesi.
- Tra il 1990 e il 2005 la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) si è ridotta di 3 milioni e 663 mila ettari; un'area vasta quanto la somma di Lazio e Abruzzo.
- In quindici anni è stato degradato o edificato il 17,06% del nostro suolo agricolo.
Dal 1956 al 2001 la superficie urbanizzata del nostro Paese è aumentata del 500%; un consumo di 244.000 ettari l'anno.
- Ogni giorno in Italia vengono cementificati 161 ettari di terreno.
- Nel 2007 si sono registrate in Italia 732.157 nuove costruzioni.
- Dal 1995 al 2006 il consumo di suolo ha raggiunto la cifra di 750.00 ettari, pari alla superficie dell'Umbria.
- Nel periodo 1995 - 2006 i Comuni italiani hanno rilasciato in media permessi per costruire per 3,1 miliardi di metri cubi, pari a oltre 261 milioni di metri cubi l'anno. Di questi la quota di edilizia residenziale rappresenta il 40% del costruito.
- Negli ultimi tre anni si è giunti a 284 milioni di metri cubi e la quota residenziale è salita al 45,2%.
- Negli ultimi undici anni dal 1991 al 2001 l'Istat ha registrato un incremento delle superfici urbanizzate del 15%, ben 37,5 volte maggiore del modesto incremento demografico degli stessi anni che è stato dello 0,4%.
- Dal 1999 al 2007 sono state censite in Italia 482.272 aree franose, per 21.000 chilometri quadrati di territorio equivalenti al 7% del territorio nazionale. Si tratta di ben 37.000 frane l'anno.
- Secondo il rapporto ISPRA 2009, negli ultimi sette anni i danni provocati da un uso del suolo non rispettoso delle sue vocazioni naturali ha prodotto danni per almeno 5 miliardi di euro.

Questi ed altri dati danno l'idea di quanto sia urgente attuare politiche di tutela del Suolo in Italia. Malgrado i danni provocati da decenni di scellerata politica di gestione dei suoli, i nostri governanti paiono non accorgersi di nulla. Al contrario il governo Berlusconi si è inventato uno strumento che addirittura anticipa condoni edilizi: il famigerato PIANO CASA.
Scrive Salvatore Settis nel suo libro "Paesaggio Costituzione Cemento" Einaudi 2010: "La legge (sul Piano Casa ndr) è concepita come un condono preventivo, che non solo legittima e depenalizza, ma incoraggia ciò che fino a ieri era reato, consegnando città e paesaggio al partito del cemento...". Che è un partito, aggiungiamo noi, trasversale perché sia le regioni governate dalla destra sia quelle governate dalla sinistra hanno tradotto le proprie leggi sul Piano casa con la stessa logica declinata alla moltiplicazione del consumo di suolo. È avvilente come destra e sinistra condividano, con poche eccezioni, la cieca difesa del profitto e della rendita fondiaria. Un suicidio ambientale e culturale di cui sembrano non avere la minima consapevolezza.
Ognuno di noi cittadini può fare qualcosa, come una firma all'appello del Comitato "Salviamo il Parco", e non votando, alle prossime elezioni amministrative, candidati Sindaci collusi con il partito del cemento o che non prendano chiaramente posizione per dire NO al Consumo di Suolo.
Tante piccole cose, tanti piccoli gesti possono fare una cosa grande e produrre cambiamenti significativi.

giovedì 17 marzo 2011

Parco dei Castelli Romani: bugie e furberie

Il Commissario Orciuoli, "attendente" dell'assessore regionale all'Ambiente Mattei, ha avuto l'impudenza di esternare mendaci dichiarazioni sulla stampa. Ci sembrava che il Parco dei Castelli Romani giacesse profondamente addormentato, vista la totale inconsistenza della sua azione, da quando l'Orciuoli ne aveva assunto la guida, e invece... sorpresa sorpresa, ecco questa "alzata di capo": "finalmente dopo anni di lacrime e sangue, quando il parco galleggiava con appena 200mila euro, Mattei e Polverini raddoppiano i quattrini per il Parco" e giù giaculatorie e salamelecchi ai due improbabili virtuosi governanti.

lunedì 7 marzo 2011

Castelli Romani. Comitato per la difesa del Parco

COMUNICATO STAMPA DEL 7/03/2011

GIÙ LE MANI DAL PARCO!
Partono le azioni per fermare il degrado del territorio e per difendere il Parco
dei Castelli Romani.
A seguito del commissariamento del Parco dei Castelli Romani e della riduzione dei fondi per la protezione del territorio e per la gestione dei Parchi da parte della Regione Lazio, le associazioni ecologiste e culturali del territorio dei Castelli Romani hanno costituito il Comitato per il Parco dei Castelli Romani.
Il Comitato organizzerà numerose iniziative nei prossimi mesi, la prima delle quali riguarda una raccolta firma tra gli abitanti dei Castelli Romani per richiedere agli amministratori pubblici:
1. Opzione zero dell’edilizia residenziale
2. Mantenimento dell’attuale perimetrazione del parco
3. Approvazione da parte della regione del piano di assetto del parco
4. Approvazione del decreto di nomina dei rappresentanti del consiglio direttivo del parco.

La crescita esponenziale di residenze abitative ha portato gli abitanti dei Castelli Romani a circa 400.000 persone (dati 2008). Una crescita demografica assolutamente anomala e unica in Italia che ne fa la seconda area urbanizzata del Lazio e la undicesima in Italia. La domanda di servizi di questi nuovi abitanti dei Castelli Romani ha determinato situazioni di assoluta emergenza ambientale.
Il sovrasfruttamento delle risorse idriche ha fatto sì che l’acqua, oltre a diventare insufficiente, sia anche inquinata da arsenico, manganese e fluoruri, visto che ormai è necessario scavare i pozzi sino a 400 metri. Il livello delle acque del lago Albano è sceso di oltre 6 metri e continua a scendere ad un ritmo di 30 cm/anno. L’eccessivo traffico veicolare crea seri problemi alla vivibilità delle città, come l’inquinamento da polveri sottili, quello da rumore, l'inagibilità dello spazi urbani e lo stress degli automobilisti che impiegano ore per recarsi al lavoro o per trovare un parcheggio libero. La sovrapproduzione di rifiuti urbani ha saturato le discariche creando la minaccia della costruzione di inceneritori e il progressivo inquinamento del suolo e della falda idrica. Altra emergenza è lo stato di degrado di alcuni centri storici e di aree archeologiche di alto pregio.
Noi riteniamo che occorre fare qualcosa per fermare questa deriva. È urgente porre fine ad una gestione territoriale basata pressoché esclusivamente su un asfissiante “sviluppo edilizio” e quindi, oltre a invitare le associazioni ambientali e culturali ad aderire al comitato, invitiamo tutte le persone che hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente dei Castelli Romani a firmare la petizione.
Allo stato di degrado ambientale contribuiscono piccoli e grandi scempi come la costruzione nata a pochi passi dalla Zona Umida della Doganella o ai palazzoni intorno al lago Albano. E’ un danno immenso agli ecosistemi dei Castelli Romani già così degradati dalla forte urbanizzazione e dai danni causati dall’inquinamento. Le aree naturali da proteggere sono, ad esempio, l’area della Doganella che è stata inserita, insieme all’adiacente bosco del Cerquone, nella lista europea dei
siti naturali di importanza comunitaria grazie alle specie animali e vegetali presenti.
Altri habitat naturalistici sono in pericolo come le famose Piagge di Nemi e il Vallone tempesta, il Monte Artemisio, il Bosco del Cerquone, i campi di Annibale, gli scopiglieti dei pratoni del Vivaro, il lago Albano e quello di Nemi. Tutto questo patrimonio è inserito nel perimetro del Parco Regionale dei Castelli Romani e in questi anni solo la legge istitutiva del Parco e la sua perimetrazione ha impedito la cementificazione del cuore verde dei Castelli Romani, dove sono ancora presenti animali e piante preziose che, con il loro ciclo vitale, difendono il suolo e le falde idriche così provate dallo sfruttamento dell’ambiente.

Per informazioni: comitatocastelliromani@gmail.com
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