lunedì 14 giugno 2010

Ancora sui boschi di Rocca di Papa

L’ufficio stampa del Comune di Rocca di Papa ha inteso rispondere al nostro articolo sulla questione dei boschi di Rocca di Papa. Attraverso un comunicato stampa il Comune rigetta le accuse e rimanda alla delibera di Giunta comunale dello scorso 13 aprile.
Ringraziamo comunque l’ufficio stampa del Comune per la cortese risposta; tuttavia ci sembra che i contenuti del comunicato non facciano che confermare le nostre perplessità.

Innanzitutto nessuno ha mai sostenuto che “ci sarà una vendita del patrimonio forestale” come dichiarato nel comunicato stampa, ci mancherebbe altro che per far cassa si vendesse una tale ricchezza, peraltro dopo averla acquistata soltanto dieci anni fa. I nostri rilievi (e quelli del “Piccolo Segno”) sono stati posti sul fatto che il Comune intende, come dice la delibera, “quantificare le entrate che deriverebbero al Comune dalla vendita dei tagli di fine turno e dei diradi, contemplati nei piani di gestione e assestamento forestali… per il prossimo decennio…” alfine di “…assegnare in vendita tagli pluriennali del soprassuolo boschivo che garantiscano… un’entrata nelle casse comunali con pagamenti a cadenza fissa”, tradotto significa: rinunciare alla gestione diretta, per garantirsi entrate certe. Si può affermare che il Comune ha sempre fatto così, cioè ha venduto alle ditte boschive tramite asta pubblica i tagli giunti a fine turno. Con questa delibera il Comune prevede l’assegnazione di più tagli per più anni; in sostanza si fa gestire il patrimonio boschivo dai privati, come abbiamo affermato noi.
Un Comune normale che possiede 1.500 ettari di boschi che valgono, per il solo taglio, tra un milione e un milione e mezzo di euro l’anno, dovrebbe gestire un tale patrimonio per farlo rendere al massimo. Per esempio creando un’azienda municipalizzata che curi direttamente anche i tagli, il cui guadagno (almeno in parte) sia legato ai risultati; che crei un prodotto legato alle esigenze del mercato, non solo locale; che sia capace di intessere rapporti e dialogare con le associazioni nazionali e non di categoria; che imponga le linee della qualità di prodotto e anche del prezzo, perché con 1.500 ettari il mercato lo determini con le scelte che fai; che usi un marchio europeo di qualità del prodotto locale, ecc. Pensiamo ad una situazione nella quale il taglio viene gestito direttamente, come dicevamo, senza gare o aste, quindi con un notevole flessibilità, mettendo a reddito anche i derivati della lavorazione del bosco che possono essere trasformate in “compost” e “pellet” e rivendute (vedi l’esperienza di “Torre Perna - Decima Malafede).
Insomma quello che volevamo sottolineare nel nostro articolo e che vogliamo ancora sostenere è che i Comuni devono “governare” cioè amministrare il paese. Troppo comodo delegare tutto all’esterno; al contrario le ricchezze vanno gestite, è per questo che la gente vota, per fare in modo che gli impegni vengano gestiti al meglio, nell’interesse di tutti la collettività. È su questo metro che si giudica la qualità di una gestione politica comunale ed è per questo che il nostro giudizio su questa Amministrazione Comunale, se l’atteggiamento e le soluzioni che propone sono queste non può che essere negativo.

1 commento:

  1. L'artico da Picus è perfetto, in tutte le sue parti, specialmente nella parte che analizza il ruolo di una amministrazione pubblica. La amministrazione comunale di Rocca di Papa, purtroppo fa esattamente al contrario,svende il proprio bosco ai privati non essendo capace di farli fruttare in proprio. Delegare ai privati purtroppo è la linea guida di tutte le amministrazioni pubbliche sia di destra che di sinistra. Una amministrazione di sinistra come quella di Rocca di Papa dovrebbe essere l'artifice dello sviluppo della propria citta e del benessere dei cittadini. Il benessere dei cittadini si raggiunge con lo"svendere ai privati" i tagli boschivi? o con la creazione di una azienda boschiva comunale che tratti l'intera "filiera del legno", dall'albero ai truccioli (avete mai sentito parlare di biomasse?). La creazione di una azienda potrebbe essere un notevole volano per l'economia di Rocca di Papa, che oltre a creare lavoro, potrebbe riportare i "roccheggiani" ad essere "padroni del proprio futuro", riscoprendo le antiche tradizioni e i vecchi mestieri del bosco.Sarebbe appena il caso di avvisare i nostri amministratori, che prima di fare"certe pensate" trasformate in delibere che dicono tutto e il contrario di tutto,che i cittadini non dormono e il potere non dura in eterno.
    Mario

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