sabato 22 gennaio 2011

TAR del Lazio: ancora un pronunciamento a favore del Parco

Ennesima sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio ed ennesimo esito favorevole per il Parco dei Castelli Romani. Questa volta si tratta di una vicenda che vede l'Ente Parco formulare parere negativo su un progetto presentato da una società privata che voleva costruire un edificio commerciale in territorio di Rocca Priora.

Il contendere è sempre lo stesso. Alcuni soggetti - privati direttamente interessati, speculatori e immobiliaristi, alcuni Sindaci e politici conniventi - ritengono non validi gli attuali confini del Parco (15.000 ettari) approvati in via definitiva dal Commissario ad Acta nominato dalla Regione Lazio Arch. Ravaldini nel 1998. Vorrebbero dunque che il Parco svolgesse la sua azione di tutela, competenza e controllo solo sui vecchi e superati confini provvisori (9.000 ettari).

venerdì 14 gennaio 2011

Referendum sull'acqua e sul nucleare: si vota!

La Corte Costituzionale ha ammesso ieri due dei quesiti referendari proposti contro la privatizzazione del servizio idrico dai movimenti per l'acqua, e uno per la cancellazione dei provvedimenti che prevedono il rilancio del nucleare in Italia. Adesso spetta al Presidente della Repubblica indire il referendum in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno, come previsto dalla legge.
Leggete tutto l'articolo pubblicato dal sito di informazione ambientale www.ilcambiamento.it

lunedì 10 gennaio 2011

A proposito di acqua all'arsenico

"Derogolandia" questo dovrebbe essere il nome del nostro paese; un paese nel quale la deroga è uno dei cardini della gestione amministrativa. Si deroga di tutto e su tutto e anche per l'Acqua non si applica questo "modus operandi"! I nostri governanti sono fenomenali, non si riesce a capire se ci fanno o ci sono.
Vediamo di capirci.
Nell'acqua che utilizzano oltre 1 milione di cittadini italiani distribuiti in 128 comuni, le concentrazioni di arsenico sono particolarmente elevate. La direttiva della CE 98/83 sancisce i limiti entro i quali l'acqua utilizzata per usi alimentari può ritenersi potabile. Questi limiti - 10 microgrammi per litro - non sono determinati per capriccio ma perché stabiliti a seguito di studi scientifici, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dal Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali. Il superamento di detti limiti - fino a 20 microgrammi per litro - può essere accettato esclusivamente per un periodo limitato, altrimenti "si determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare alcune forme di cancro." L'Italia aveva già ottenuto due deroghe e alla terza richiesta l'Unione Europea ha detto basta. Stavolta i nostri prodigiosi governanti prevedevano di portare i limiti a 50 microgrammi per litro, perché questa è la situazione nella quale si trovano a consumare l'acqua i cittadini di quei 128 comuni.
L'arsenico nell'acqua supera i limiti di concentrazione? E che problema c'è! Chiediamo una deroga che sposti i limiti a livelli superiori e stiamo a posto! Così un'acqua avvelenata, che i cittadini tra l'altro pagano, non lo è più per "deroga di legge" Fantastico no!
Beh davanti a ragionamenti di questa natura - se così possiamo definirli perché in realtà sono delle porcate belle e buone - che vogliono far passare per normale anche il paradossale - appare in tutta la sua evidenza la scelleratezza dei nostri governanti.
Un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 17 dicembre, ha dichiarato lo stato di emergenza in alcuni comuni del Lazio in conseguenza del superamento del limite di arsenico presente nell'acqua per uso pubblico. Volete sapere quali sono questi comuni posti in stato di emergenza? Non è dato conoscerli perché per misteriosi motivi sono stati secretati!
That's all folks!

P.S. guardatevi il video a lato

giovedì 6 gennaio 2011

È nato il Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani. Invitiamo tutti ad aderire

Si è costituito recentemente il "Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani". Diverse associazioni hanno aderito ed anche il nostro blog "picchioverde". Il Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani è nato a seguito di due fatti concomitanti: il dimezzamento del finanziamento destinato al funzionamento del Parco e la quasi contestuale nomina politica di un Commissario che si è subito dimostrato inadeguato a gestire l'Ente approvando prima e revocando subito dopo la delibera di bilancio previsionale 2011 e successivamente adottando una nuova delibera con un bilancio ridicolmente gonfiato di entrate totalmente inventate.

Il commissario è quello che è: un amico personale dell'assessore regionale all’Ambiente Mattei messo al Parco per bloccare la politica di tutela del territorio. Basta vedere quello che sta accadendo in questo periodo: il Parco è completamente fermo, come affetto da letargia. È stato nominato un direttore che non si sa se esista veramente perché, al di là di un comunicato stampa di presentazione, sembra un ectoplasma; non è mai presente.

mercoledì 5 gennaio 2011

Castelli Romani: una politica locale sciatta ed incolore

Sul piano della politica nazionale si fa fatica a leggere ciò che differenzia la proposta politica del centro destra da quella del centro sinistra. Intendiamo oltre la deriva populista del "berlusconismo". Questa mancata "percezione della differenza" la si deve soprattutto al congenito moderatismo del Partito Democratico che ha smarrito il senso e la forza per rappresentare l'alternativa democratica del Paese.
Se sul piano nazionale si fatica a percepire la "differenza", sul piano locale nei Castelli Romani e nei Comuni che ne fanno parte, questa differenza ormai non c'è più da un pezzo. Amministrazioni di centro sinistra e di centro destra sono indistinguibili. Si caratterizzano entrambe per una gestione incolore del governo locale, e per una pervicace adesione agli interessi dei mercanti del mattone. Questo il quadro generale.
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