giovedì 8 luglio 2010

Sui confini del Parco imbarazzati silenzi e chiacchiere inutili

Dunque l’incontro tra i “controparchisti” velletrani, sostenuti dalla “politica edilizia” destrarola, e l’Assessore Regionale all’Ambiente Marco Mattei, c’è stato. Un articolo dai toni trionfalistici, di un giornale telematico locale, riporta una serie di dichiarazioni entusiastiche di rinomati esponenti di “doppiette” e “calcestruzzo” e dei loro protettori dell’opposizione velletrana di destra.

Tutti hanno qualcosa da dire; tutti meno l’Assessore Mattei che continua a mostrare un prudente silenzio pubblico sulla vicenda. Cominciamo ad avere qualche sospetto. Ma non è che per caso, per una sorta di dovere post elettorale l’Assessore Mattei riceve e ascolta con “disponibilità massima e piena”, come riporta l’articolo, la combriccola di sparatori e praticoni politici, poi (ma questo non si può dire) beh …poi si vedrà?

Il prossimo appuntamento prevede un incontro tra lor signori e… udite udite! non meglio specificati “dirigenti regionali competenti per mettere in pista tutte le procedure di legge al fine di definire la questione”. A vabbè allora stamo freschi!

Si potrebbe ricordare che Piani d’Assetto e Perimetrazioni sono di competenza di Consigli direttivi, Comunità del Parco e Consiglio Regionale. Ma va benissimo così! Ci ritorna il sospetto di prima; a Roma dicono “a stà a buttà ‘ncaciara”.

Dunque questa allegra brigata “dopo un’attenta e documentata analisi” ha deciso che i confini del Parco, giuridicamente validi dal 1998, a Velletri vanno riportati in cresta all’Artemisio. Sarebbe veramente interessante conoscere i contenuti di questa “documentata analisi” che dovrebbe dimostrare la coerenza ambientale della sottrazione di quasi 1.000 ettari di bosco alla tutela, portando il confine di un Parco sulla cresta di una montagna. È incredibile! La parte della montagna che guarda verso il Vivaro merita tutela, quella che guarda verso il versante velletrano no! Se questa non è genialità ditemi voi.

Ma noi li conosciamo i veri motivi neanche tanto nascosti di questi damerini: qualche lottizzazione e un po’ di pallettoni! Ma per dirla chiaramente i cittadini dei Castelli Romani, la stragrande maggioranza dei cittadini, il Parco lo vogliono e, potete star sicuri, al momento giusto sapranno mobilitarsi con tutti i mezzi disponibili, nel rispetto della legge naturalmente al contrario di chi di norme e regole è abituato a farsene beffe. Le strampalate idee di restringere i confini del Parco sono scellerate ambientalmente, inaccettabili culturalmente, insostenibili politicamente.

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