sabato 22 gennaio 2011

TAR del Lazio: ancora un pronunciamento a favore del Parco

Ennesima sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio ed ennesimo esito favorevole per il Parco dei Castelli Romani. Questa volta si tratta di una vicenda che vede l'Ente Parco formulare parere negativo su un progetto presentato da una società privata che voleva costruire un edificio commerciale in territorio di Rocca Priora.

Il contendere è sempre lo stesso. Alcuni soggetti - privati direttamente interessati, speculatori e immobiliaristi, alcuni Sindaci e politici conniventi - ritengono non validi gli attuali confini del Parco (15.000 ettari) approvati in via definitiva dal Commissario ad Acta nominato dalla Regione Lazio Arch. Ravaldini nel 1998. Vorrebbero dunque che il Parco svolgesse la sua azione di tutela, competenza e controllo solo sui vecchi e superati confini provvisori (9.000 ettari).

Dopo la vittoria alle elezioni regionali della Polverini, il centro destra si è sperticato in buffonesche prese di posizione a favore di una revisione dei confini. Cacciatori, speculatori, Sindaci, come per esempio quello di Monte Compatri De Carolis, si sono dati un gran da fare per denunciare la presunta illegalità della posizione del Parco che agisce sui confini cosiddetti "allargati".
Il T.A.R. del Lazio, a cui nel tempo si sono rivolti diversi soggetti, pubblici e privati, si è espresso già in almeno sei precedenti sentenze a favore del Parco dei Castelli Romani ed anche questa volta ha provveduto a confermare questo orientamento in maniera inoppugnabile, totale e, speriamo, definitiva.

La sentenza (N. 38575/2010 REG.SENZ. - N. 06638/2009 REG.RIC.), che linkiamo per chi ha voglia di leggersela, afferma tra l'altro infatti:
- "l'adozione del perimetro definitivo produce l'effetto di rendere applicabili alle nuove aree, fino all'approvazione regionale, le norme di salvaguardia previste dalla legge istitutiva";
- " ...il legislatore ha chiaramente escluso... che questo tipo di misura di salvaguardia sia soggetta a decadenza";
- "Osserva il Collegio come sulla base della ricostruzione effettuata deve ritenersi attualmente in vigore la perimetrazione del Parco dei Castelli Romani espressa ai fini della applicazione delle misure di salvaguardia di cui all'art. 8 L.R. n. 2/84. Alcun dubbio, quindi, sussiste in merito alla competenza dell'Ente Parco ad esprimere il proprio parere nell'ambito del procedimento in oggetto..."
- Inoltre il TAR afferma "...come l'autorizzazione paesistica non possa superare il parere del Parco"
Più chiaro di così!

Vogliamo inoltre ricordare che malgrado la perimetrazione definitiva sia valida dal 1998, l'Ente Parco ha iniziato a farla rispettare appieno soltanto dalla fine del 2007, quando al Parco dei Castelli Romani fu nominato il direttore Sinibaldi che ha tirato fuori dal cassetto la perimetrazione definitiva facendola valere a ragione di legge.
Ora c'è un nuovo direttore. Per la verità è il secondo nuovo direttore, nominato da pochi giorni a posto dell'altro, nominato a novembre e dileguatosi quasi subito. Chissà perché!

Nel fare gli auguri al nuovo direttore – dei quali ha certamente bisogno, visto che dovrà vedersela con un commissario che ha dato già ampiamente prova della sua inadeguatezza politica e amministrativa - lo invitiamo a far valere in ogni modo questa prerogativa del Parco, di rappresentare con forza e determinazione la volontà e l'opportunità dei principi di tutela basandosi sulle ovvie e semplici ragioni di legge. Il nostro territorio è troppo appetito da famelici distruttori dell'ambiente ed è necessario che l'Ente preposto alla sua tutela si faccia valere. Non si rintani, il nuovo direttore, ma sia determinato a difendere il ruolo del parco e dell'ambiente.

Un appunto non da poco: abbiamo notato che sul sito del Parco non vengono più pubblicati gli esiti dei Nulla-Osta che invece fino a ottobre scorso venivano pubblicati. Brutta cosa! Quando si colpisce la trasparenza e la pubblicità dell'azione amministrativa, sorgono seri e legittimi dubbi. Sembra come se si abbia qualcosa da nascondere. E magari non è così. I Nulla-Osta sono atti pubblici - e come tali per legge devono essere pubblicati integralmente - e consentono ai cittadini un controllo democratico sull'operato dell'Amministrazione del Parco. Suggeriamo al nuovo direttore di ripristinarne la pubblicazione presto e senza indugio.

2 commenti:

  1. Per quanto mi risulta, non c'è un nuovo direttore ma un funzionario facente funzione, tra l'altro ,salvo errore, nominato dal commissario: una procedura almeno dubbia!
    Gianni

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  2. Ma quale funzionario! E' un dirigente! Sennò sarebbe impossibile.
    La procedura è regolare... basterebbe informarsi meglio.
    Quante chiacchiere insensate

    RispondiElimina

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