giovedì 6 gennaio 2011

È nato il Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani. Invitiamo tutti ad aderire

Si è costituito recentemente il "Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani". Diverse associazioni hanno aderito ed anche il nostro blog "picchioverde". Il Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani è nato a seguito di due fatti concomitanti: il dimezzamento del finanziamento destinato al funzionamento del Parco e la quasi contestuale nomina politica di un Commissario che si è subito dimostrato inadeguato a gestire l'Ente approvando prima e revocando subito dopo la delibera di bilancio previsionale 2011 e successivamente adottando una nuova delibera con un bilancio ridicolmente gonfiato di entrate totalmente inventate.

Il commissario è quello che è: un amico personale dell'assessore regionale all’Ambiente Mattei messo al Parco per bloccare la politica di tutela del territorio. Basta vedere quello che sta accadendo in questo periodo: il Parco è completamente fermo, come affetto da letargia. È stato nominato un direttore che non si sa se esista veramente perché, al di là di un comunicato stampa di presentazione, sembra un ectoplasma; non è mai presente.

La responsabilità politica di questo stato di cose è del duo Polverini-Mattei, che si è subito contraddistinto per una insana politica antiambiente e antiparchi. La nomina poi dell'immobiliarista e costruttore Carlino alla presidenza della Commissione Ambiente regionale lo conferma e suona, per di più, come una beffa.

Con la gestione commissariale l'attività del Parco è ferma, il futuro incerto e in questa situazione, di confusione ed incertezza, hanno ripreso vigore le voci e i desideri dei nemici del Parco che vorrebbero ridurne i confini per continuare a fare man bassa del territorio sostituendo boschi con case.

Secondo noi non ci sono molti elementi e spazi di confronto con una politica che rincorre questi obiettivi. Il Comitato in difesa del Parco dei Castelli Romani dovrebbe perseguire con chiarezza pochi ma concreti obiettivi. Preparare un appello e su questo richiedere l'adesione: dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e culturali dei Castelli Romani e dei loro aderenti, dei Comitati, dei Sindaci e dei Consiglieri Comunali dei Comuni dell'area castellana.
A nostro avviso gli obiettivi dell'appello dovrebbero essere:
1.Tenere fermi gli attuali confini del Parco.
2.Richiedere l'immediata approvazione, da parte della Regione Lazio, del Piano di Assetto adottato dal Parco.
3.Ripristinare la legalità democratica, all'interno dell'Ente, nominando il nuovo Consiglio direttivo e rimuovendo il commissariamento.
4.Assegnare adeguati finanziamenti per consentire la funzionalità del Parco, la tutela e la promozione culturale del territorio.

Il Comitato dovrebbe chiamare i cittadini a collaborare invitandoli a firmare l'appello, mantenendo alto il dibattito e la vigilanza sull'operato del Parco, e invitando i Sindaci a concrete e visibili assunzioni di responsabilità, stanandoli dalla loro congenita tendenza a nascondersi su temi di questo tipo.

Questo, secondo noi, andrebbe fatto. Il momento del confronto, delle analisi e delle aperture di credito è finito da un pezzo!

Per info e adesioni al comitato: ecoistituto@ecoistituto.org
Tel. 069364170 su Facebook aderisci al gruppo “Salviamo il Parco dei Castelli Romani”

4 commenti:

  1. certo belle parole ma i fatti sono tutt'altro
    la regione approva i piani regolatori e voi state ancora parlando parlate pure i fatti li fanno gl'altri.
    arriverete sicuramente dopo cosi e via inderc.....

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  2. Caro Anonimo,
    Picchioverde è un blog di informazione, non di guerriglia eco-terroristica.
    Se vuoi agire, comincia con l'iscriverti al Comitato in difesa del Parco.
    Quella è la sede dei fatti.

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  3. Ho notato che il taglio di grosse aree boschive all'interno del Parco si sta facendo sempre più frequente. Sono andato sul sito del Parco per visionare i nulla osta, ma le pubblicazioni sono ferme a settembre 2010! Ho scritto al Parco per chiedere spiegazioni ma nessuno risponde. Di conseguenza stanno spuntando come funghi aziende di lavorazione del legno, cosa bolle in pentola a riguardo? Sono preoccupato!
    Saluti e complimenti per il blog.

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  4. Fare politica spicciola e difendere l’ambiente dei Castelli Romani (compreso l’ente che ne porta il nome)… sono due cose diverse!
    Perché propagandare il secondo nobile obiettivo, volendo in realtà raggiungere solo il triste primo obiettivo? Domanda retorica. Io non ho appartenenza politica, né ne avrò mai.
    Il rischio, inoltre, è quello di confondere persone in buonafede che davvero amano la natura e che, magari, si battono per lei tutti i giorni! E che magari lo facevano anche negli ultimi anni, quando l’ente parco e la natura che difende non stavano certo meglio… al di là delle chiacchiere di qualche tuscolano ciarlatano incravattato. Da quando il fumo sostituisce l’arrosto? Da quando qualche convegno e qualche interessata ed ingannevole delega alle associazioni del territorio può sostituire le reali azioni a favore dello stesso? Il cemento si è fermato negli ultimi tre anni e solo ora è ripartito? Ma per favore!!!
    Quindi, sì al primo punto. Gli altri trasudano inganno (chi si è letto davvero il Piano d’assetto?) o, al limite, ignoranza della realtà dei fatti.
    Un quinto punto, invece, sarebbe auspicabile:

    5) Via la politica (di qualsiasi colore) dall’ente Parco e dal suo territorio. No ai Consigli Direttivi e ai Commissari e alla Comunità del Parco (i sindaci). Potere decisionale ai tecnici che capiscono di natura e non ai tuttologi laureati in altro.

    Che ne dite?

    "Bocio"

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