mercoledì 8 settembre 2010

Appello ai Sindaci dei Castelli Romani

Il blog ambientalista “Picchioverde” intende lanciare un appello ai Sindaci dei Comuni dei Castelli Romani per sollecitare atti concreti per la tutela di un ambiente tra i più belli d’Italia e per la salvaguardia dell’identità culturale dei nostri territori.

Egregi Sindaci,
i Castelli Romani contano circa 350.000 abitanti. I comuni si presentano come un’estesa conurbazione che ne fanno la seconda area urbanizzata del Lazio e la undicesima in Italia. Una vera area metropolitana.
La saldatura dei centri esistenti rischia di far perdere la loro identità storica. Il paesaggio antico lascia ancora tracce nei brani e nei reperti sopravvissuti ma non è più leggibile nella sua integrità a meno di sforzi interpretativi. I Castelli oggi sono un organismo obeso e quando un organismo è appesantito anche il “cuore” è a rischio. Ed il cuore che rischia è proprio la parte più pregiata: boschi, laghi, aree agricole e prative, biodiversità.

Si riportano di seguito alcuni dati significativi: la popolazione residente dei comuni dei Castelli Romani tra il 1984 ed il 2007 ha avuto un incremento del 32%; nello stesso tempo la popolazione di Roma diminuisce del 5%. Ben 7 comuni sui 16 del territorio dei Castelli Romani sono in cima alla graduatoria riguardante la densità di autovetture nei comuni del Lazio. Questa è una delle criticità dell’area e del resto appare evidente a chiunque si trovi a transitarvi negli orari di ingresso e uscita dal lavoro. Nello specifico le criticità attuali del territorio dei Castelli Romani riguardano: il sovra sfruttamento delle risorse idriche e l’inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque reflue; l’eccessivo traffico veicolare; la difficoltà di smaltimento dei rifiuti urbani; la perdita di interesse verso le attività agricole; la difficoltà di controllare adeguatamente tutto il territorio al fine di prevenire gli abusi più vari (edilizi, scarico rifiuti speciali, attività venatoria ecc.).

Signori Sindaci, appare evidente l’urgenza di porre fine ad una gestione territoriale basata pressoché esclusivamente su un asfissiante “sviluppo edilizio”. Il territorio ha dei “limiti” fisici, prima o poi finisce e una volta che le aree agricole, i boschi, le pendici delle nostre colline, i prati verranno urbanizzate che cosa resterà? Che acqua berremo? Come smaltiremo i rifiuti? Che aria respireremo? Che qualità avrà la nostra vita? Il valore che fonda la qualità di un territorio ed anche la sua “fortuna” economica è la sua “bellezza”. È questa che va innanzitutto e perlopiù preservata. L’edilizia ha sì un ritorno economico tanto immediato quanto iniquo perché non è ripetibile, produce profitti per pochi e costi sociali per tutti. Non può essere questo il futuro auspicabile per i Castelli Romani.

Signori Sindaci, Vi chiediamo di assumere un impegno concreto attraverso l’assunzione di un atto deliberativo da approvare in Consiglio Comunale per una moratoria generale dell’edilizia nel Vostro Comune per almeno cinque anni. Un impegno effettivo, sostanziale e non puramente formale per un territorio a volumetria invariata fermo restando riqualificazioni edilizie nei centri storici.

Vi invitiamo ad uscire da una visione ancora troppo incentrata in un concezione di “campanile” per affrontare con coraggio politico prove di più alta responsabilità. Esistono strumenti anche istituzionali – si pensi per esempio alle “unioni tra comuni” previste dalla legge 142/90 – per governare con maggiore efficacia amministrativa e oculatezza finanziaria sia la pianificazione territoriale, sia la gestione di molti servizi, dall’acqua ai rifiuti, ai trasporti e ad altri servizi da gestire in un’ottica di “Sistema” perché questo sono i Castelli Romani, un’area vasta, un “Sistema” che merita un governo all’altezza della fama e del prestigio che ha sempre goduto fin dai tempi più remoti. Questo Vi chiediamo nella consapevolezza che è questo che Vi chiedono tutti i cittadini dei Castelli Romani.

Un cordiale saluto

13 commenti:

  1. Perfetta!
    Bisogna partire da qui, bisogna bandire nuove edificazioni dal territorio dei Castelli Romani e costruire le alternative insieme.
    I pericoli più grandi per tutti noi sono la frammentazione ed i personalismi..
    Cerchiamo di invertire la tendenza e uniamo le forze, parliamoci, organizziamo il cambiamento!
    Ciao Luca Nardi

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  2. Iniziativa lodevole.
    Chi oggi ha speculato sull'edilizia ancora non ha capito che è la variabile più a breve termine sulla quale intervenire. Ha goduto oggi legandosi le mani per i prossimi 30 anni.
    Se questo è sviluppo. Ma lo dico anche a loro, ai palazzinari ed ai sindaci che hanno avallato cementificazioni di massa.
    I modi per creare circoli virtuosi di ricchezza nel territorio ci sono, basterebbe un po' di buona volontà e di idee.
    Basta cemento, per favore. Per giunta le case che molti costruiscono sono oscene, solo i romani e qualche lobotomizzato potrebbero comprare roba del genere. Comunque per i rifiuti stanno trovando la soluzione al problema: un ottimo inceneritore che renderà l'aria ancora più frizzantina in tutti i Castelli e le valli di Albano vasche di ceneri tossiche e percolato. Se non è un territorio stuptrato questo. Che amministratori!

    Fabio

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  3. Con i medesimi contenuti ed indirizzi, anche se utilizzando frasi costruite in altro modo, "Unire la Sinistra" li ha già messi al centro e li sta perseguendo per farli condividere al tavolo della Coalizione di Centrosinistra che si sta preparando per le amministrative di primavera a Marino. Quindi, non abbiamo difficoltà ad aderire in toto alla proposta qui avanzata. Anzi, cogliamo l'occasione per denunciare, e in tal modo avere attenzione e sostegno da parte di tutti i singoli e le forze impegnate nella salvaguardia ambientale e paesaggistica dei Castelli, sulla porcata che si vorrebbe perpetrare a valle della Nettunense nei pressi della Cantina sociale con una colata di un milione di metricubi di volumetrie. Proprio lì dove le battaglie locali hanno sempre indicato l'opzione dell'ampliamento del Parco dell'Appia Antica, fino a ricongiungerlo con quello dei Castelli. Unire la Sinistra, lista unitaria che raggruppa Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Ecologia Libertà di Marino, chiede a chi può di aiutarci ad unire quante più forze sono disponibili in questa battaglia e, confidiamo, nel futuro governo della città dopo le elezioni. Uniti si vince, divisi non contiamo nulla. maurizio aversa

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  4. Ad Ariccia esistono progetti di strade che passerebbero, una nel Parco Chigi ( http://www.salviamoparcochigi.it/index.php ) e l'altra su Vallericcia ( http://vallericcia.blogspot.com/p/da-questo-punto-partirebbe-la-nuova.html ).
    Sono progetti di cementificazioni selvagge, proposti da una giunta che si dichiara di sinistra e ambientalista!
    Non esistono giustificazioni a progetti di questa natura. Non si possono aggredire e distruggere in questo modo, con cementificazione folle, zone protette e tutelate, di grandissima storia e tradizione, zone verdi e di
    grande rilevanza agricola.
    Fabio Ascani del Comitato di Quartiere di Vallericcia

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  5. Credo che non sia una questione di sinistra o di destra, come dimostra il caso di Ariccia, ma di mera volontà di speculare, nient'altro. Si combatte anche facendo politica, ma devono essere per primi i cittadini a dire basta. Ottima iniziativa.

    Fabio Peluso

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  6. ho voluto pubblicare l'appello anche sul mio sito, spero non vi dispiaccia

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  7. grazie per aver pubblicato l'appello. La cosa non ci dispiace affatto; al contrario pensiamo che una delle funzioni della rete sia proprio quella di rilanciare le notizie, che si ritengono utili, per dar loro maggiore efficacia comunicativa. Naturalmente se ritieni di voler promuovere notizie a cui tieni particolarmente puoi scrivere a picchioverde.posta@gmail.com
    un saluto a tutti
    picus

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  8. Non siamo in pochi, potemmo organizzarci e fare qualcosa concretamente: del resto il nostro Parco è nato così, da una raccolta di firme....

    Veronica e Margherita

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  9. caro picus, care veronica e margherita,
    l'idea della raccolta firme può essere realizzata con un pò di impegno da parte di tutti, e sento di mettermi a vostra disposizione; avete già qualcosa in mente?

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  10. veramente abbiamo giusto qualche idea... anche se non abbiamo mai organizzato simili mobilitazioni di massa!
    Innanzitutto dovremmo "elaborare" delle richieste concrete da sottoporre alle firme, con alcuni punti chiave -che sembra banale, ma non credo sia semplicissimo!-; in secondo luogo, per la raccolta di firme, si potrebbero organizzare banchetti in tutti i paesi dei castelli e nella zona di roma sud: la larga adesione a cose mai viste dei cittadini romani ci ha dimostrato quanto il Parco sia benvoluto e apprezzato dai romani!
    Infine si potrebbe organizzare anche una raccolta di firme on line, anche dallo stesso sito del PicchioVerde..
    Ovviamente per fare tutto ciò ci si dovrebbe incontrare, organizzando una "riunione" fra gli interessati e cercando adesioni anche tramite facebook...
    Credete si possa fare?

    Veronica e Margherita

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  11. senz'altro per organizzare una cosa del genere ci si dovrebbe vedere di persona, magari a breve riusciamo ad organizzarci con l'aiuto di picchioverde

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  12. sarebbe preferibile che mi inviaste una mail all'indirizzo picchioverde.posta@gmail.com per poter continuare la conversazione più agilmente

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  13. Sarebbe bello se ogni comitato di quartiere raccogliesse firme su firme a riguardo, andasse dal sindaco e dicesse semplicemente: queste firme sono voti che scompariranno se le cose non cambieranno.

    Io posseggo un terreno bellissimo in una delle zone più belle di Rocca di Papa. Un castagno selvatico di 300 anni, abeti secolari e alberi da frutto autoctoni di qualità ormai quasi scomparse. Da bambino era un paradiso. Naturalmente il mio terreno risulta non edificabile. E giustamente! visto che è/era in una meravigliosa zona boschiva.
    Ora quella stessa zona è piena di abitazioni, agglomerati di costruzioni senza una logica che ne hanno solo deturpato la visione.
    Una volta dicevo di abitare in campagna. Forse tutti qui ai castelli dovremmo iniziare a dire: abito in città, la città dei Castelli Romani.

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