lunedì 27 giugno 2011

False promesse sui confini del Parco - Per il Comitato Falde Artemisio più di cambiale si tratta di assegno a vuoto!

Nella città di Velletri agisce uno degli avamposti più rumorosi del “partito del mattone”. Questo manipolo di “leghisti antiparchisti dell’Artemisio” ha recentemente affisso un manifesto sulla questione del Piano di Assetto e i confini del Parco.
Il manifesto è pieno di frescacce e balle grossolane. Quello che dà fastidio di certa gente è la mancanza di coraggio. Si nascondono dietro parole come “sviluppo” e “danneggiamento dell’economia” senza parlare chiaro. Per questi “valorosi” il danneggiamento dell’economia deriverebbe dal fatto che l’Artemisio è inserito nei confini del Parco e quindi non è possibile lottizzarne i boschi per costruire le solite villette. Noi, e con noi la popolazione dei Castelli, al contrario pensiamo che va fatto proprio questo; vanno cioè tutelati i boschi per difenderli dal massacro edilizio che ha provocato e provoca enormi danni ambientali.
E li provoca oggi, NON domani! Per fare un esempio attuale, se oggi l’acqua di Velletri ha livelli di arsenico altissimi e molto pericolosi per la salute dei cittadini, è anche e soprattutto perché le falde acquifere si sono abbassate notevolmente a causa dell’eccessivo prelievo, ed essendo fortemente diminuita l’acqua di falda la concentrazione di arsenico è andata fortemente aumentando. Ciò è accaduto a causa dell’eccessiva urbanizzazione e consumo di territorio che dunque ha già prodotto danni alla salute dei cittadini oltre che alla biodiversità. Continuare a costruire case, come propongono questi “messaggeri del profitto immobiliare”, significa continuare a provocare danni alla salute e al benessere dei cittadini oltre che all’Ambiente dei Castelli.
Il manifesto però, mette in luce anche un altro interessante aspetto della questione. Si tratta infatti di un regolamento di conti tutto interno alla destra, la quale in campagna elettorale ha promesso agli “antiparchisti veliterni” che avrebbe ridotto i confini del Parco sull’Artemisio. Una promessa alla quale i “nostri” hanno bellamente e ingenuamente creduto; una promessa che la giunta Polverini non è in grado di mantenere perché semplicemente non può farlo. I confini del Parco sono legge, confermata da TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e dalla Procura della Repubblica di Velletri. Per cambiare una legge ci vuole convinzione e forza politica: entrambe mancano alla giunta Polverini e questa cambiale, caro “Comitato Falde Artemisio”, non ve la salderà nessuno, nonostante qualche adunata a base di porchetta e vino!

4 commenti:

  1. Pubblicato su MeteoRoccaPriora.
    Se fosse per loro cementificherebbero tutto il parco, ma quello che mi chiedo è alla fine queste case ma chi le compra? Quì a Rocca Priora tutti gli immobili nuovi rimangono svariati anni invenduti!

    RispondiElimina
  2. Si, e non solo a Rocca Priora. Sembra ormai una pratica consolidata il costruire lasciando poi gli edifici abbandonati e disabitati. Mi chiedo chi ci guadagna e da dove vengano dei capitali che possono rimanere congelati ad oltranza per anni. Anche il sistema bancario ha le sue colpe. Certo l'ambiente non ne esce bene.

    RispondiElimina
  3. Il perimetro del Parco è dove è e lì rimarrà, alla faccia dei cacciatori e dei cementaroli che neanche sanno ciò di cui parlano, né pensano ai loro figli... ai quali consegneranno un territorio massacrato grazie al loro disgustoso egoismo.

    Il Piano d'assetto, invece, vale davvero poco e ricalca le previsioni speculative dei piani regolatori dei comuni... per stessa ammissione della passata amministrazione del Parco... che ha distrattamente dimenticato di informarci da subito che fino a quando il Piano non passerà la Valutazione di Impatto Ambientale non sarà vigente e, quindi, resterà carta muta.

    RispondiElimina
  4. A tutti quelli che ritengono che lo "sviluppo socio-economico" del territorio (traducibile, in parole povere ma più sincere, con l'espressione "sviluppo del volume delle proprie tasche con molti euro mediante la cementificazione inutile del territorio") sia l'unica via di crescita sociale, dico: quando voi sarete morti e i vostri figli saranno morti a causa dell'arsenico nelle acque, dell'amianto nei polmoni, delle leucemie causate dalla radiazione delle antenne e dai fumi delle vostre belle automobili... e quando non avrete più aria da respirare e alberi da guardare... cosa ne farete dei vostri soldi "guadagnati" in maniera sporca e vile? Asciugherete le lacrime dei vostri rimpianti? Sarà tardi...

    RispondiElimina

home      e-mail      rss