La Decrescita
Nel suo libro “Breve trattato sulla decrescita serena”, Serge Latouche, economista e filosofo, riferendosi alla società occidentale e alle conseguenze dello sviluppo sul pianeta, si domanda e si risponde: Dove stiamo andando? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta. Un grido di allarme rivolto a tutti, ma soprattutto a chi potendo nulla fa. Come si dice: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
Questo avvertimento non è lanciato così, tanto per scagliare anatemi; è suffragato da analisi rigorose e dati incontrovertibili. Fotografa una situazione sociale a livello planetario nella quale ingiustizia, guerre, sfruttamento minorile, povertà, la fanno da padroni.
Qualche elemento, sullo sviluppo e le sue conseguenze e sul del P.I.L. (un po’ diversa e più realistica di quella che ci vogliono far credere gli economisti) lo abbiamo già evidenziato nei due precedenti post; ma molte altre, più accurate e approfondite analisi, è possibile leggerle nel libro che abbiamo indicato in apertura e che, appunto, tratta il tema della “Decrescita”. Ma cosa è e che si intende quando si parla di decrescita? In questo concetto-slogan si riconoscono tutti coloro che sono critici con la “società dello sviluppo illimitato” e intendono ricercare soluzioni al di fuori di questa. Soluzioni basate sulla convivialità e la sostenibilità, con l’obiettivo di realizzare una società nella quale si vivrà meglio lavorando e consumando di meno.
Dal punto di vista teorico, su questi temi, che possiamo definire del “dopo sviluppo”, il pensiero ha dato origine ad analisi molto significative e originali. Come tutte le teorie innovative sono guardate con grande diffidenza e sospetto, innanzitutto dai sacerdoti della società dello sviluppo, mercanti, capitalisti e politici a loro connessi. Malgrado ciò il pensiero della decrescita e i movimenti che intendono promuoverlo si stanno sempre più facendo strada nella società e la crisi profonda, “tellurica” come la definisce Serres, aiuta anche a prendere coscienza. Certamente la strada è molto lunga ma i risultati si raggiungono con pazienza e determinazione. Ognuno di noi può fare qualcosa anche una piccola cosa, e tante piccole cose messe insieme portano a risultati tangibili. L’accusa più diffusa che si fa è che queste teorie sono soltanto utopie. Ma come diceva qualcuno: Le utopie sono come le stelle per i naviganti la notte. Nessuno pensa di raggiungerle, ma aiutano a tenere la rotta. (da Decrescita o Barbarie di Paolo Cacciari).
Con questi scritti di Critica alla Società della Crescita, questo blog intende suggerire questi contenuti. Abbiamo a tal proposito linkato alcuni siti nei quali è possibile trovare tutti gli approfondimenti del caso. Buona lettura a tutti.
E io vi segnalo un altro libro interessante: "Grandi opere" sempre sullo stesso argomento di Marco Cedolin che fa parte del Movimento per la decrescita felice di Maurizio Pallante.
RispondiEliminaE già che ci sono qualche sito non compreso nella lista ma dello stesso tenore:
www.altreconomia.it
www.comunivirtuosi.org
www.pensierosuperficiale.it
ilcorrosivo.blogspot.com
E già che ci sono anche questo appuntamento di cui sicuramente eravate a conoscenza.
RispondiEliminahttp://www.decrescitafelice.it/?p=1176#more-1176
Saluti
parlate di crescita in genere e di decrescita ma comunque le piccole cose sono in realta' grandi cose camuffate da piccole allora li dovete puntare x sensibilizzare veramente le persone pero' le piccole cose alcune volte si fanno vedere per quel che sono ed allora???
RispondiEliminax dirvene una sincera ampliate questo blog,,,,e' una cosa piccola,e se fosse grande...in attesa di una vostra risposta con comprensione saluto
a presto
Intanto grazie dei suggerimenti. Abbiamo inserito alcuni link consigliati ed altri ancora. Bob (e tutti gli altri naturalmente), questo è un blog e vuole essere "aperto" per cui se volete collaborare e inviare post, filmati da pubblicare potete farlo, inviandoli a picchioverde.posta@gmail.com grazie ancora un saluto da picus
RispondiEliminaavete mai pensato che viviamo in una monarchia.
RispondiEliminadove re sono i ricchi,corrotti,persone/serpenti
politici in genere che non fanno nulla x interesse del popolo ma solo se hanno un torna
conto.
credo che x cambiare le cose dovremmo iniziare proprio dalle piccole amministrazioni,raccogliendo informazioni il piu' possibile sul modo sbagliato di fare!!!
e diramarle alla gente richeare quel contatto
pubblico/amministrazione e non amministrazione pubblica che e' tutt'altro cioe' qualleo detto prima.bisogna portare gente che protesta alle porte dei comuni ma non x fare casino ma bensi
che si facciano ascoltare e fare le cose piu' valide in quello o quell'altro.cerchiamo di creare qualcosa di buono poi le persone ci seguiranno.
p.s.
mia nonna diceva sempre in dialetto roccheggiano
"a chi gne piace o buonu ie piesse nn tuonu"